Oggi al Quirinale è stata consegnata a Sofia Goggia la bandiera tricolore con cui sfilerà davanti a tutto il resto della squadra azzurra ai Giochi olimpici invernali di Pechino 2022 del prossimo febbraio. Ecco cos’ha detto la 29enne fuoriclasse bergamasca campionessa olimpica in carica di discesa al momento della consegna, effettuata dal padrone di casa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Mi piace pensare che questo ruolo non sia partito dalla mia vittoria in Corea, ma anche da quella chiamata che lei, Presidente Mattarella, mi fece dopo l’infortunio che mi impedì di partecipare ai Mondiali di Cortina. Lei mi disse parole che ho vivide nella mente, mi esortò ad andare oltre, verso traguardi lontani, verso Pechino 2022. Mi esortò a guardare nel mio cuore, ad andare avanti incurante degli ostacoli sul mio percorso e io credo di aver fatto così. Essere la portabandiera non significa solo sventolare il tricolore durante la cerimonia apertura, ma essere garante di valori etici, non solo sportivi, che bisogna saper adottare sempre, con la tuta da gara ma anche in abiti civili. Le prometto che lo faremo tutti”.
Ecco invece le parole di Mattarella: “Avete smentito il cliché di un popolo indisciplinato, di chi confonde con questo l’attitudine alla fantasia, alla creatività, all’inventiva. Avete, pur nella difficoltà dell’emergenza pandemica, trovato modalità diverse di allenarvi e di tenervi in forma. Si dice spesso, ed è vero, che durante l’emergenza pandemia, il nostro Paese ha sofferto molto e nell’anno che sta per concludersi e in quello che sta per aprirsi lo sport è stato una risposta di speranza e di ottimismo, offerta al Paese dal mondo sportivo olimpico e paralimpico”.
Poi Sofia, conclusa la cerimonia, ha aggiunto: “Ho toccato le corde del cuore, ci vuole coraggio a parlare davanti al Presidente della Repubblica Mattarella, a quello del CONI Malagò e a diversi ministri, mi avevano detto di prepararmi un discorso, ma io invece ho voluto guardare dentro di me e parlare con il cuore. E’ un grande onore ma anche una grande responsabilità essere il garante dei colori italiani e guidare tutti gli sportivi che si approcciano all’Olimpiade. La Coppa del Mondo? I Giochi sono dietro l’angolo, ma in questi 42 giorni, ci sono tante gare. Bisogna vivere di progettualità e pensare all’oggi”.