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Peng Shuai e la denuncia di abusi: la videochiamata non basta alla WTA

L'associazione, dopo la videochiamata di Peng Shuai, ha chiesto di fare chiarezza e di condurre una indagine trasparente sulla vicenda degli abusi denunciata

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Peng Shuai e la denuncia di abusi: la videochiamata non basta alla WTA Fonte: ANSA

L’immagine che, in questo day after, abbiamo acquisito da questa videochiamata di Peng Shuai è di una donna sorridente, quasi distesa e disponibile a confrontarsi. Una improvvisa epifania della tennista, dopo giorni di assenza e gli appelli lanciati da Steve Simon numero uno della WTA e da parte dei colleghi, alla quale la stessa associazione stenta a credere: la videochiamata di domenica tra la tennista cinese Peng Shuai e il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach non risolve del tutto gli interrogativi che, in queste settimane, Simon ha palesato in diversi interventi al pari dei colleghi campioni, dalla Evert a Djokovic.

La email della WTA su Peng Shuai

In una mail all’agenzia Reuters una portavoce della Wta ha palesato ancora preoccupazione per Peng Shuai:

“È stato bello vedere Peng in questi recenti video, ma rimangono le preoccupazioni per il suo benessere e la capacità di comunicare senza censura o coercizione”.

Riguardo alla chiamata con il numero uno del Cio, la portavoce ha ribadito la linea dura dell’associazione che chiede trasparenza e chiarezza alla Cina:

“Questo video non cambia la nostra richiesta di un’indagine completa, equa e trasparente, senza censura, sulla sua accusa di violenza sessuale”.

Nei giorni scorsi, in un’intervista alla Cnn, il presidente della Wta, Steve Simon, aveva minacciato di non disputare più tornei in Cina se la questione non si fosse risolta, spostando il tema dai diritti civili al piano economico. Un modo per sottolineare come la questione investa le relazioni internazionali e come e quanto la Cina non posa sottrarsi agli interrogativi sulla sorte riservata alla campionessa.

“Ha spiegato che è al sicuro e sta bene, vive nella sua casa a Pechino, ma vorrebbe che la sua privacy venisse rispettata in questo momento”, è stato il commento rilasciato dal Comitato Olimpico Internazionale dopo la videochiamata di 30 minuti con Peng.

La denuncia di abusi di Peng Shuai

Peng Shuai, 35 anni, ex numero uno al mondo in doppio, campionessa a Wimbledon e al Roland Garros, aveva denunciato la di aver subito abusi in un post poi rimosso su Weibo il 2 novembre, nel quale aveva formulato delle accuse molto gravi a carico dell’ex vicepremier Zhang Gaoli. La videochiamata si è conclusa con un invito a cena da parte di Bach: a gennaio, quando il presidente arriverà a Pechino per le Olimpiadi. Per la prima volta questa mattina del caso ha parlato anche il Ministero degli Esteri di Pechino.

“Peng ha preso parte ad attività pubbliche recentemente”, ha detto un portavoce del ministero.

Insomma, le ultime azioni sembrano voler spegnere i riflettori internazionali su Peng Shuai e sulla sua accusa di aver subito abusi: denuncia che, per quanto le istituzioni cinesi, abbiano tentato di contenere mostrando la tennista in foto e in video non hanno del tutto scansato i dubbi su questa vicenda.

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