Domani comincia il torneo di tennis più prestigioso del mondo, quello di Wimbledon, terzo Major della stagione, e Novak Djokovic in una conferenza stampa tenutasi ieri proprio a Londra ha ribadito di non avere alcuna intenzione di vaccinarsi contro il Covid-19, rinunciando così di fatto agli US Open, quarto e ultimo torneo del Grande Slam dell’anno.
- Tra esclusioni per la guerra e i vaccini è un 2022 travagliato per il tennis mondiale
- Djokovic: "L'esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon è ingiusta"
- Djokovic: "Non mi vaccino quindi al momento non posso giocare a New York"
Tra esclusioni per la guerra e i vaccini è un 2022 travagliato per il tennis mondiale
È un 2022 molto travagliato per il tennis mondiale: a Wimbledon non ci saranno le tenniste e i tennisti russi e bielorussi per decisione degli organizzatori a causa della guerra in Ucraina, e per tutta risposta ATP e WTA non assegneranno punti validi per la classifica mondiale ai Championships. In particolare Djokovic, vincitore per la sesta volta l’anno scorso sui campi in erba di Church Road (sui quali si gioca esattamente da 100 anni, mentre dal 1877 al 1921 si è giocato a Worple Road), perderà tutti i punti della vittoria di dodici mesi fa senza poterne guadagnare. Stesso discorso per Matteo Berrettini, battuto in finale lo scorso 11 luglio proprio dal serbo.
Djokovic: “L’esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon è ingiusta”
A questo proposito, Djokovic ha espresso le seguenti considerazioni.
“Non vedo come russi e bielorussi possano aver contribuito a ciò che è accaduto, la loro esclusione è ingiusta. Sono atleti professionisti, meritano di competere per la vittoria. Nessuno di loro ha espresso sostegno per la guerra. Per quanto riguarda la mancata assegnazione dei punti, capisco entrambi i punti di vista, è difficile dire cosa sia giusto o sbagliato”.
Djokovic: “Non mi vaccino quindi al momento non posso giocare a New York”
Tornando alle vicende legate al vaccino anti-Covid, Djokovic ha già dovuto rinunciare agli Australian Open dello scorso gennaio, venendo anche rimpatriato a forza dalle autorità aussie, e, se non cambieranno le normative nei prossimi due mesi, sarà costretto a dare forfait anche nel torneo sui campi in cemento di Flushing Meadows di New York, perché il governo degli Stati Uniti non consente l’ingresso dall’estero di persone non vaccinate.
Alla domanda se Djokovic avesse intenzione di perseverare nel rifiutare di vaccinarsi, lui ha risposto con decisione: “Sì”, rinunciando quindi di fatto agli US Open. Poi ha continuato così.
“A oggi non posso entrare negli Stati Uniti e questo mi dà motivazioni supplementari per far bene qui (a Wimbledon, ndr). Spero di disputare un buon torneo come ho fatto nelle ultime tre edizioni. Poi, vediamo cosa succede. Mi piacerebbe andare negli States ma a oggi non è possibile. Non c’è molto che io possa fare, dipende dal governo degli Stati Uniti decidere se far entrare persone non vaccinate nel paese”.