Ha scatenato una vera e propria bufera sul web la considerazione di Ivan Zazzaroni sull’arbitraggio di Fiorentina-Inter. Mentre da Spalletti in giù tutto il mondo nerazzurro ancora non si capacita per il rigore concesso allo scadere da Abisso a favore della Fiorentina, il direttore del Corriere dello sport twitta: “Fiorentina e Inter sono diventate le cavie del Var: all’andata il rigore di polpastrello, ora quello di petto al 97′. Entrambi assurdi”. Un paragone che non convince nessuno in casa Inter. I commenti partono soft (“Il polpastrello fa parte della mano… “) ma dopo la replica di Zazzaroni (“Hai capito perfettamente cosa intendo dire: se ti danno contro un rigore del genere ti inc.. di brutto. Chirurgia arbitrale“) si scatena la polemica: “Barcamenarsi… perché o sei contro il Var (e ci vuole del pelo sullo stomaco) o fare il paragone fra petto e polpastrello è intellettualmente scorretto…” o anche: “Se teneva il braccio al corpo non lo davano..Ma con il braccio largo e prende i polpastrelli è rigore..Poi quando c’è l’inter cambiano sempre le regole… Si sta cercando scuse anche sul rigore dato all’Inter. Mentre che la palla arriva sul petto non lo vedono”.
ANATOMIA OCCULTA – Più leggono e meno condividono i tifosi nerazzurri: “Peccato che uno (il polpastrello) faccia parte del concetto di “MANO” calcistico. Il petto invece è petto, quindi non facciamo passare il messaggio sbagliato. Quello rigore sacrosanto, questo rigore inventato. Eppure non è difficile”. Arrivano consigli (“Tagliati i polpastrelli e cerca di afferrare qualcosa. Vedi che i polpastrelli sono elementi fondamentali della mano”) e accuse (“Paragonare il rigore dell’andata a questo è FANTASCIENZA”) ma la sostanza non cambia.
I PRECEDENTI – Chi ha buona memoria evoca precedenti: “Il polpastrello fa parte del petto? Della spalla? O della MANO? Per il rigore di Zaniolo però invocaste anche l’ONU. Dovreste gridare allo scandalo ma non lo farete, perché si tratta dell’Inter” e infine: “La dimostrazione che l’anatomia non è il suo forte. E nemmeno la capacità di paragonare due episodi dissimili in tutto. Non si sarebbe nemmeno dovuto parlare del “fallo di petto” di D’Ambrosio, visto il precedente fallo di Chiesa sul medesimo”.