Alessandro Melli, ospite del podcast “Non è più domenica”, ha rilasciato alcune sorprendenti rivelazioni riguardo alla storica sfida tra Perugia e Juventus del 14 giugno 2000. Quella partita, decisiva per l’assegnazione dello scudetto, segnò la clamorosa condanna della Juve, che già vedeva il tricolore sul petto, con la Lazio che si laureò campione. L’ex attaccante del Perugia ha rivelato che ci fu un tentativo di combine per alterare il risultato, un’operazione che, tuttavia, non andò a buon fine.
Perugia-Juve e il tentativo di combine: il retroscena
Era il 14 giugno 2000, ultima giornata del campionato 1999/2000. La sfida tra Perugia e Juventus si disputava in condizioni climatiche proibitive, con il campo del Renato Curi reso impraticabile da un violento temporale. Nonostante tutto, la partita si giocò, con il secondo tempo che iniziò con oltre un’ora di ritardo dopo che l’arbitro Collina che fu assai criticato per aver fatto riprendere il gioco. Negli spogliatoi, però, accadevano fatti che sarebbero rimasti a lungo avvolti nel mistero, fino al triplice fischio che sancì l’1-0 per gli umbri e la conseguente perdita dello scudetto da parte della Juventus, poi conquistato dalla Lazio.
Alessandro Melli, nel corso di un’intervista, ha rivelato un episodio scottante che getta nuova luce su quella giornata: “Ci fu un tentativo di accordo con la Juventus per pareggiare, in modo che loro potessero andare allo spareggio. Tuttavia, i giocatori bianconeri rifiutarono, soprattutto Davids, Zidane e Montero. Fu una sorta di pourparler tra i giocatori più influenti. Alla fine, la partita si giocò normalmente, ma l’esito fu deciso da un episodio.”
Questo tentativo di combine, pur fallito, non avrebbe comunque garantito la vittoria dello scudetto alla Juventus, che era obbligata a vincere per laurearsi campione. Melli ha aggiunto ulteriori dettagli sulle pressioni subite dal Perugia: “Eravamo già salvi e non avevamo più nulla da chiedere al campionato. La Juve, invece, doveva vincere a tutti i costi, ma arrivava da una settimana carica di polemiche. Erano scortati come se fossero dei pregiudicati. Guacci, il nostro dirigente, era legato alla Lazio e al Banco di Roma. Durante la settimana ci chiese di fare tutto il possibile per vincere, promettendoci un premio, poiché voleva che lo scudetto andasse ai biancocelesti, per motivi personali. Se avessimo perso, ci avrebbe mandato in ritiro in Cina“ ha raccontato Melli.
Le reazioni sui social
Le rivelazioni scottanti di Alessandro Melli hanno riacceso i riflettori sull’episodio, scatenando la rabbia di alcuni tifosi e risollevando alcune polemiche, come il gol annullato a Cannavaro nella sfida contro il Parma. Sui social, in particolare su X, sono emersi commenti che riflettono il malcontento di una parte della tifoseria: “Lo sanno tutti che il campionato lo hanno fatto vincere alla Lazio di Cragnotti per salvarli dal fallimento” ha scritto un utente, mentre un altro ha sottolineato: “Quello scudetto era già macchiato dall’annullamento del gol a Cannavaro, che invece era regolarissimo. Forse questo dettaglio qualcuno lo dimentica.”
Le dichiarazioni di Melli hanno sollevato anche nuovi dubbi tra i tifosi, con qualcuno che si chiede: “La dimostrazione che le combine c’erano, ci sono e continueranno ad esserci. Ma qual è stato il compenso per l’accordo? Mancano dei pezzi a questa rivelazione.”
La delusione degli utenti
Anche i tifosi della Juventus non hanno tardato a far sentire la propria voce in seguito alle rivelazioni di Alessandro Melli. Su X, uno di loro ha scritto: “Poi dicono che rubiamo. Vergogna, non sanno che tutto quello che abbiamo vinto l’abbiamo conquistato perché eravamo i più forti. Non abbiamo bisogno di aiuti.”
Altri hanno invece puntato il dito contro presunte manovre oscure ai vertici del calcio italiano: “Nel frattempo, ai piani alti, c’era chi insieme a Collina stava apparecchiando la grande indecenza. Continuate pure a fare gli scudieri alla FIGC.”