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Perugia-Juve la verità dopo 24 anni: la Lazio vinse lo scudetto perché i bianconeri rifiutarono il pari

L'ex attaccante del Perugia Alessandro Melli vuota il sacco al podcast 'Non è più domenica': "Non pensavamo di battere la Juve, ecco perché proponemmo di pareggiare"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Emerge un clamoroso retroscena sullo scudetto perso dalla Juventus sotto il diluvio di Perugia nella stagione 1999/2000. A trionfare, con un punto in più, fu la Lazio, che beneficiò del ko dei bianconeri al Curi per mettere la freccia e aggiudicarsi il tricolore. Dopo 24 anni la verità raccontata da Alessandro Melli e il tentativo di ‘combine’ rifiutato da Zidane e compagni.

Perugia-Juve e lo scudetto perso sotto la pioggia: la verità di Melli

Al podcast ‘Non è più domenica’ l’ex attaccante della squadra umbra Alessandro Melli ha raccontato che, prima di scendere in campo, i calciatori del Perugia proposero agli avversari di pareggiare, ricevendo un netto rifiuto da parte degli juventini. La partita terminò poi 1-0 per i padroni di casa, che stesero la Signora al 49′ grazie al gol di Calori: un ko che mandò in frantumi il sogno tricolore dell’undici di Ancelotti. Fosse invece finita in pareggio, la Juventus avrebbe poi sfidato la Lazio di Eriksson nello spareggio per il tricolore.

Perché i calciatori del Perugia avrebbero voluto un pareggio

A scanso di equivoci, chiariamolo subito: le scommesse non c’entrano. Siete fuori strada. È Melli, che giocò la parte finale del match quando fu chiamato a sostituire Amoruso, a spiegare le ragioni che avevano indotto i calciatori del Perugia a spingere affinché la partita, valevole per l’ultima di campionato, si chiudesse col segno X. “Noi eravamo salvi e consapevoli di essere inferiori rispetto alla Juve. Gaucci (all’epoca proprietario del club umbro, ndr) era legato alla Lazio, soprattutto con il Banco di Roma, per cui ci invitò a fare di tutto per vincere assicurandoci anche un premio. Ma se avessimo perso, ci avrebbe portato in ritiro in Cina o in tournée. Quindi proponemmo alla Juve di pareggiare, tanto non pensavamo affatto di vincere dal momento che i bianconeri dovevano a tutti i costi conquistare i tre punti”.

La risposta dei senatori della Juve alla proposta degli umbri

Melli continua nel suo racconto: “A loro dicemmo: ‘se pareggiate, fate lo spareggio con la Lazio, che era a -2 ma si sapeva che avrebbe vinto’ (l’ultima era con la Reggina, ndr). Ma i calciatori della Juventus rifiutarono la nostra proposta”. L’ex attaccante rivela che furono avvicinati i senatori del gruppo. E furono proprio loro – da Davids a Montero, passando per Zidane – a opporsi al tentativo di combine. “Disputammo una partita irregolare, perché quella partita non si poteva giocare e fu decisa da un episodio casuale. Se il campo fosse stato normale, la Juventus avrebbe vinto senza alcun problema”.

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