Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League che vedrà il Milan opposto all’Atletico Madrid di Diego Simeone.
Dopo l’onorevole sconfitta contro il Liverpool, il Milan torna a giocare una partita di Champions a San Siro a distanza di sette anni. L’ultima apparizione europea davanti al pubblico rossonero risale al 20 febbraio 2014 proprio contro i Colchoneros del ‘Cholo’ che quell’anno si spinsero fino alla finale.
Al ‘Meazza’ arrivano i campioni di Spagna dell’Atletico Madrid: “E’ una squadra molto forte con un allenatore di grandissimo livello e giocatori di caratura internazionale. Dovremo fare una partita di altissimo livello. Dovremo giocare semplici, veloci e senza sbagliare scelte. Loro hanno i mezzi per colpirti al primo errore e in ogni momento. Parliamo di una squadra che ha giocato finali di Champions battendo anche Barcellona e Real Madrid”.
La sfida contro l’Atletico rischia già di assumere i connotati dello spartiacque nel cammino europeo del Milan: “Abbiamo voglia e entusiasmo di fare una grande partita. Vogliamo togliere lo ‘0’ dalla casella dei punti per cui sarà sì una partita importante, ma non decisiva”.
Il punto della situazione sulle condizioni di Kjaer, Florenzi e Giroud: “Per Kjaer e Florenzi saranno decisivi gli ultimi allenamento per capire se saranno della partita. Giroud? Perdere due settimane di preparazione ti toglie ritmo. Ha bisogno di recuperare la condizione e crescerà nelle prossime partite”.
La crescita di Theo Hernandez dal punto di vista difensivo: “Sta crescendo tanto sotto questo aspetto. Con lo Spezia credo abbia disputato una delle sue migliori partite da questo punto di vista. Varia il suo modo di giocare ma le prestazioni sono sempre di altissimo livello”.
La maturazione dei giovani sotto la sua gestione: “Il merito va attribuito al club che ha voluto e costruito questo progetto. Siamo solo all’inizio del percorso ma dobbiamo avere la consapevolezza di poter fare bene. Brahim Diaz? Lo abbiamo voluto fortemente, non abbiamo mai avuto dubbi sulle sue qualità”.
La prospettiva di rimanere per molti anni alla guida dei rossoneri: “Nella mia testa ho creato un rapporto con il club e i giocatori che non ha una data di scadenza. Abbiamo le stesse motivazioni poi il futuro non lo conosce nessuno. Ciò che conta è il presente e la partita di domani che va affrontata con grande entusiasmo consapevoli delle qualità importanti che abbiamo”.