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Primo compleanno senza Maradona, la denuncia dell'amico riapre ferite

Stefano Ceci, socio di Diego, rivela a Repubblica alcuni particolari inediti sulla scomparsa del grande campione: "È vissuto così, solo come un cane".

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Oggi avrebbe compiuto 61 anni. Diego Armando Maradona è morto il 25 novembre dell’anno scorso, meno di un mese dopo aver festeggiato il suo sessantesimo compleanno. Questo è il primo “Natale di Diego” senza di lui, anche se per i tifosi di tutto il mondo, in fondo, l’indimenticabile campione è come se non se fosse mai andato. Vive nel cuore, nei ricordi, nelle sensazioni struggenti che ancora oggi scatena rivedere un vecchio filmato con le sue esaltanti prodezze.

Una statua per Maradona allo stadio di Napoli

Di sicuro chi non ha dimenticato Maradona è Stefano Ceci, l’amico e socio napoletano di Maradona che ancora oggi, tra furiose battaglie giudiziarie con gli eredi, ne gestisce i diritti d’immagine. Per omaggiare Diego ha deciso di donare una statua in bronzo dorato a grandezza naturale (costo 80mila euro, interamente a suo carico) che sarà sistemata negli spogliatoi dello stadio intitolato proprio a Maradona, a Napoli. Ci sarà scritto “Anch’io sono napoletano” e sarà esposta ai tifosi in mezzo al campo il 28 novembre, prima di Napoli-Lazio.

Morte Maradona, la testimonianza di Stefano Ceci

Intervistato da Maurizio Crosetti per La Repubblica, Stefano Ceci definisce “miserabili” gli eredi del grande campione: “Continuo a mandare bonifici pari al 50% di ogni affare concluso, come voleva Diego. Lui era lì sul letto, morto e ancora caldo, e c’era chi gli svuotava il frigorifero. Si sono fregati pure le cose da mangiare”. Toccante il racconto delle ultime fasi di vita di Maradona: “Gli hanno fatto cambiare quattro case soltanto nell’ultimo anno, le signore figlie, per poi mandarlo a morire nella jungla. Quando lo vidi per l’ultima volta, Diego era nel ritiro del Gimnasia, la squadra che allenava. Aveva giocato a pallone, ma non c’era acqua calda per lavarsi: lo aiutammo io e Christian Jorgensen, il suo assistente. Scaldammo l’acqua sul gas della cucina, non c’era nemmeno lo shampoo. Ecco come viveva Diego. Quando sento dire ‘ma come è morto?’, io rispondo: non è morto così, è vissuto così, solo come un cane. Ha avuto tutto e non ha avuto niente”.

Compleanno Maradona, il ricordo dei tifosi

Su Twitter l’hashtag #Maradona è ovviamente in tendenza. Tantissimi i ricordi e gli omaggi di tifosi e appassionati. “Conoscere i dettagli su come è morto riapre le ferite. Diego non meritavi di finire così, così presto”, scrive una fan. “Quel che è triste è che siamo solo agli inizi di una lunghissima battaglia in tribunale”, osserva un altro. Il Napoli invece fa gli auguri su Twitter: “Oggi nasceva il più grande”. Tanti si associano – “Ancora mi emoziono a vedere le sue giocate. Semplicemente Unico”, oppure “Auguri al più grande di tutti: Diego vive” – ma c’è anche chi si dissocia: “Per favore almeno oggi il consueto fiume di retorica risparmiatecelo”.

 

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