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Processo Juventus, la Figc apre al patteggiamento: gli scenari

In Figc sarebbero ben felici di chiudere subito il secondo processo alla Juventus, ma si aspettano un segnale dal club bianconero: gli scenari che porterebbero al patteggiamento.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

La nuova data cerchiata in rosso è quella del 15 giugno, quando prenderà via quello che è stato ormai ufficiosamente ribattezzato “Maxiprocesso alla Juve”. Quattro inchieste convergenti, quattro possibili condanne pesanti per la Vecchia Signora, che dopo il -10 per il caso plusvalenze teme ulteriori stangate: dovesse rimediare altrettanti punti di penalizzazione per ognuno dei fronti in cui è coinvolta (manovra stipendi 2020, manovra stipendi 2021, rapporti con gli agenti e partnership opache con altri club) si ritroverebbe in zona B. Ma c’è una possibile scappatoia.

La Figc aspetta la Juve per il patteggiamento

La via di fuga dai guai grossi per la Juventus si chiama patteggiamento. L’avesse chiesto sul serio prima di essere deferita, la Vecchia Signora avrebbe ottenuto il dimezzamento della condanna: secondo quanto è filtrato, avrebbe invece proposto alla Procura Figc di sanare tutto con un’ammenda da un milione di euro, finendo col far ulteriormente imbufalire il procuratore Chiné. Sono in ballo, infatti, l’ammissione alle coppe e, forse, la stessa permanenza in serie A. Altro che ammenda e per giunta di modesta consistenza. Dovesse arrivare a più miti consigli, e in Figc si aspettano che lo faccia, la Juventus potrebbe ancora beneficiare di uno sconto: di un terzo.

Juve-Figc, la Gazzetta fa il punto sul processo

A fare il punto della situazione ci pensa la Gazzetta dello Sport, con un dettagliato articolo firmato da Valerio Piccioni. La sintesi è che in Federcalcio aspettano un segnale da parte della Juve, che potrebbe essere la mancata presentazione del ricorso dopo il -10 per il (nuovo) processo plusvalenze. “La prima condizione è quella di mandare in giudicato, senza code giuridiche, la condanna per le plusvalenze”, scrive il giornalista della Rosea. La seconda è la stretta di mano su “una sanzione afflittiva tale da precludere alla Juve tutte le competizioni europee mettendo però un punto definitivo sulla vicenda. Una soluzione che dovrebbe ridurre o forse cancellare i rischi di un ulteriore intervento della Uefa“.

Maxiprocesso Juve: il ruolo di Gravina e del Coni

Naturalmente la possibile intesa tra Juve e Figc, di cui si cominciano a tratteggiare i contorni, avrebbe bisogno di ulteriori ratifiche. La prima è quella di Gravina, presidente federale, e dello stesso Consiglio Figc. Poi toccherebbe alla procura generale dello Sport, già intervenuta per bloccare un possibile patteggiamento tra Juve e Figc sul caso plusvalenze (d’accordo su una sanzione puramente economica, senza punti di penalizzazione: fonte Calcio e Finanza).

Qualcosa inizia a muoversi, comunque. L’atteggiamento della Figc, del resto, è sempre stato conciliante. Fino all’ultimo, col -10 per le plusvalenze che aveva offerto alla Vecchia Signora un’ultimissima possibilità per acciuffare la Champions sul campo. Adesso è la Juve che sembra aver preso finalmente consapevolezza di essere finita in un fosso profondo, da cui però può ancora uscire con diversi graffi ma senza alcuna ferita mortale. Occorre solo scendere a patti.

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