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Processo plusvalenze, tremano la Juve e altri 8 club: le possibili sanzioni

Arriva l'ultima parola sul caso plusvalenze che ha sconvolto il calcio italiano: la Corte Federale valuta il ricorso della Procura che ha chiesto la riapertura del processo dopo i fatti nuovi emersi dall'inchiesta Prisma

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Il calcio italiano rischia di tornare alla sbarra. La giornata di venerdì 20 gennaio sarà cruciale per conoscere se il mondo italico del pallone tornerà a tremare per le famose (presunte) plusvalenze fittizie e dovrà prepararsi a subire un nuovo processo dalle conseguenze attualmente imprevedibili.

Caso plusvalenze, per il calcio italiano è il giorno del giudizio

Alle 12.30, infatti, davanti alla Corte federale d’Appello a sezioni unite, è atteso il dispositivo dei giudici chiamati a valutare la richiesta della Procura federale di riaprire il procedimento che lo scorso maggio aveva portato a una doppia assoluzione, in primo e secondo grado, per la Juventus e per gli altri club coinvolti nel primo processo.

All’epoca, però, l’inchiesta Prisma non esisteva ancora: ora proprio gli sviluppi del lavoro della Procura di Torino hanno portato ad una procedura eccezionale, possibile, secondo l’articolo 63 del Codice di Giustizia sportiva, qualora emergano “elementi di prova nuovi che dimostrino la sussistenza degli illeciti”. Tale scenario ha permesso al capo della Procura Figc Giuseppe Chiné di presentare lo scorso 22 dicembre un’istanza di revocazione della sentenza di assoluzione che la Corte federale aveva emesso lo scorso 27 maggio nei confronti della Juventus e delle altre società coinvolte.

Inchiesta Prisma, i due filoni che fanno tremare la Juventus: plusvalenze e manovra stipendi

Come noto l’inchiesta Prisma si fonda su due filoni ben distinti: quello sulle plusvalenze sembrava anche il meno preoccupante per la Juventus, proprio perché il club bianconero era già stato giudicato e assolto sul piano sportivo, rispetto alla cosiddetta “manovra stipendi”, che oltre alle gravissime accuse pendenti sul piano penale (falso in bilancio), potrebbe portare a sanzioni per la società, ma anche per i tesserati che hanno firmato gli accordi di dilazione del pagamento degli ingaggi.

Chiné è però convinto che nelle 14 mila pagine dell’inchiesta Prisma si trovino “numerosi indizi gravi idonei a modificare la decisione finale”, in particolare intercettazioni telefoniche e ambientali, che “dimostrano l’esistenza di un sistema, di una programmazione di budget di compravendita di calciatori effettuate non per motivi tecnici ma per ragioni esclusivamente collegate a conseguire, mediante artifizi, determinate risultanze economico-finanziarie”.

Processo plusvalenze, i club coinvolti e le possibili richieste della Procura federale

Proprio l’eccezionalità della situazione farà sì che già entro la giornata di venerdì, al termine dell’udienza da remoto nella quale verrà dibattuta l’ammissibilità del ricorso di Chinè, si sappia non solo se il processo verrà riaperto ma anche, in tal caso, le sanzioni che la Procura è pronta a richiedere. A tremare, oltre alla Juventus, sono altre otto società: Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara e Pro Vercelli, oltre al “vecchio” Novara, ovvero la società dichiarata fallita nel 2021, diversa da quella ripartita dalla D e ora iscritta alla Serie C.

Cinquantadue i dirigenti o ex dirigenti coinvolti, tra i quali l’ex stato maggiore della Juventus, composto da Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene, tutti ex consiglieri dimissionari e in attesa della sentenza del 27 marzo sulla possibile apertura del processo per la manovra stipendi, ma anche l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini.

In primo grado Chiné aveva chiesto multe per i club e inibizioni per i dirigenti, ora alla luce dei nuovi elementi raccolti si potrebbe andare oltre, magari chiedendo punti di penalizzazione, pene più severe sono previste solo qualora venisse dimostrato che l’eventuale illecito ha permesso l’iscrizione al campionato, scenario difficile vista la “volatilità” del reale valore economico di un giocatore. Dopo che gli avvocati dei club presenteranno le proprie linee difensive si aprirà la Camera di consiglio. Tutto in poche ore, quindi e qualora il ricorso venisse dichiarato ammissibile verranno avanzate le richieste di sanzione. In caso di punti di penalizzazione la decisione diventerebbe immediatamente esecutiva, ma le società potrebbero fare ricorso al Collegio di garanzia del Coni.

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