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Djokovic, il suo sindacato porta il tennis in tribunale: sotto accusa ATP e WTA. Si salvano solo gli slam e tra i firmatari c’è Kyrgios

La causa presentata al Distretto di New York dalla PTPA minaccia il mondo del tennis. Nel mirino del sindacato ci sono i prize money dei tornei ma anche calendari e la violazione della privacy

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Un vero e proprio terremoto che rischia di abbattersi sul mondo del tennis. Il PTPA, sindacato che fa capo a Novak Djokovic, ha detto basta e ha deciso di fare causa di fatto a tutto il mondo del tennis, fatta eccezione per gli slam. I documenti legali sono stati presentati a New York e rischiano di creare un vero e proprio tsunami.

La causa presentata a New York

La PTPA, sindacato nato da un’idea d Djokovic e dell’ex giocatore Vasek Pospisil, da tempo denuncia una situazione di “corruzione”. Troppo potere nelle mani degli organizzatori e di fatto una situazione di sfruttamento per i giocatori: ora dalle parole è passata ai fatti con la decisione di presentare un’azione legale al distretto di New York. Sono state citate in giudizio tutte le principali sigle del mondo del tennis tra cui ATP, ITF, WTA e anche l’ITIA. Gli unici a essere stati lasciati fuori sono gli organizzatori degli slam.

Cosa chiedono i giocatori

A presentare l’azione legale sono stati 12 giocatori a cominciare dall’ex Pospisil ma passando anche per Varvara Gracheva e Reilly Opelka. Ovviamente l’azione porta la firma della PTPA (Professional Tennis Players Association) e viene presentata a nome di tutti i giocatori “nella stessa condizione”. La causa presentata dal sindaco fondato da Djokovic mette sotto accusa la collusione tra i tornei per bloccare i prize money, un sistema “draconiano” per determinare il ranking che detta anche il programma ai giocatori, la mancanza di rispetto per la salute e il benessere dei tennisti, lo sfruttamento finanziario e le violazioni della privacy come dimostrato dai test antidoping e dalla confisca dei telefoni dei giocatori.

Djokovic non c’è, tra i firmatari c’è Kyrgios

La notizia rimbalza immediatamente tra gli appassionati di tennis che si domandano una causa del genere cosa possa significare per il movimento. Del resto molte delle rivoluzioni nel mondo dello sport sono nate proprio nella aule dei tribunali. Ma la prima cosa che si nota nei documenti che cominciano a fare il giro dei social è l’assenza tra i giocatori firmatari proprio di Novak Djokovic. Il serbo sembra intenzionato almeno per il momento a lasciare fuori il suo nome, mentre nella lista dei giocatori che hanno deciso di lanciare questa azione c’è Nick Kyrgios, da tempo vicino alle stesse posizioni di Nole.

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