Se si tratta di gestire pressioni e aspettative da parte di un intero paese Andy Murray può certamente dire la sua. Il tennista scozzese per anni ha dovuto sostenere le speranze di un intero popolo e oggi, dopo aver fatto gioire il Regno Unito per la tanto agognata vittoria a Wimbledon, può dare preziosi consigli in tal senso a Emma Raducanu.
La connazionale, diventata la prima donna britannica a vincere uno Slam da Virginia Wade nel 1977, ha conquistato a sorpresa gli US Open e ora molti le chiederanno inevitabilmente di ripetere l’exploit anche nello Slam di casa.
“Non mi è mai piaciuto molto quando tutti gli ex giocatori britannici si sono sempre fatti avanti dopo ogni vittoria e sconfitta, dicendomi cosa avrei dovuto fare e cosa non avrei dovuto fare” ha detto questa settimana Murray a proposito delle richieste della gente.
“Emma, adesso, dovrebbe essere un’opportunità per dare impulso ad una nuova classe di campioni, senza dover aspettare nuovamente 50 anni prima di assistere ad un altro trionfo Slam” ha commentato il vincitore degli US Open 2012 sostenendo che, per sfruttare appieno il suo risultato, il tennis in Gran Bretagna dovrebbe anche compiere un passo in avanti a livello di accessibilità.
“Se facciamo vedere che lo sport è qualcosa per persone ricche ed è troppo costoso da praticare, sono sicuro che molti rinunceranno a priori”.
La speranza di Murray dunque è che il successo di Raducanu, più che essere una scusa per invocarne altri, possa servire da volano per avvicinare ancora più inglesi al tennis e allargare così la base di praticanti.