Quel sorriso sereno a Londra, per Emma Raducanu, potrebbe essere interpretato secondo il linguaggio non verbale come la massima espressione di distensione e alla altrettanto centrale conquista di uno spazio di leggerezza, sebbene legato a Carlos Alcaraz.
Al Queen’s la sua presenza, dopo l’annuncio che la tennista giocherà il doppio misto allo US Open di New York in coppia con il giovane campione spagnolo antagonista del numero 1 del ranking, Jannik Sinner, ha sostenuto i rumors sulla natura del loro rapporto.
- Emma Raducanu e la natura del rapporto con Alcaraz
- L'unione che sognano i tifosi
- Carriere parallele
- La sua presenza al Queen's
- La ricomparsa dello stalker di Raducanu
Emma Raducanu e la natura del rapporto con Alcaraz
Una parentesi rivelatasi lieve dopo l’ansia, il timore scaturito dalla persecuzione subita da uno stalker che, in ultimo, aveva tentato di acquistare dei biglietti per Wimbledon con l’intento di vedere e avvicinare la sua vittima nel corso del più prestigioso torneo sull’erba del Grande Slam. L’invito lanciato da Alcaraz è stato colto da Raducanu, che pure ha vissuto e affronta una fase molto delicata della sua carriera e della sua vita privata, condizionata da quanto accaduto.
“Lei ci ha messo un po’ a dirmi di si, ma poi ha accettato”, ha raccontato Carlos, certo della risposta di Emma che non si è fatta attendere: “Bisogna tenerli sulle spine! Ho chiesto al mio team cosa ne pensassero, ma in realtà avevo già deciso. Era solo una formalità”.
Raducanu infatti è stata vista sugli spalti a tifare per Alcaraz, nella sua semifinale al Queen’s per suggellare un patto tra i due. Sportivo si intenda, anche se i tifosi sognano un’unione sentimentale tra i due giovani talenti del tennis contemporaneo. Una sorta di patto che rafforza anche l’immagine di Carlos di contro al momento complicato attraversato da Sinner fino ad ora.
L’unione che sognano i tifosi
Fino ad ora le dichiarazioni di entrambi sono state benevole nei riguardi uno dell’altra, ma senza alcun accenno alla situazione sentimentale che li dovrebbe investire entrambi. Emma ha evidenziato la bontà di questo progetto congiunto, che la prossima coppia di doppio misto con Alcaraz riflette il legame significativo e amichevole che la coppia ha stretto durante la scalata al ranking all’inizio della carriera.
“È bello e credo che, per tutti noi, diamo molto valore a quei legami che avevamo da giovani”, ha detto Raducanu. “Perché quando si diventa un po’ più conosciuti o si ottiene un po’ più di successo, ci si ritrova a tornare alle persone che si conoscevano da giovani e perché questo è un legame autentico, perché si diventa molto impegnati e si hanno molti più amici, ma quelli che si conoscono da molto tempo contano molto di più per te”.

Emma Raducanu al Queen’s
Carriere parallele
Raducanu e Alcaraz, entrambi 22enni, si iscriveranno al torneo di doppio misto degli US Open ad agosto, che quest’anno è stato rinnovato tra le polemiche per dare risalto ai giocatori più forti. L’evento si disputerà in un formato semplificato di due giorni durante la settimana che precede gli US Open e dovrebbe costituire una sorta di evento nell’evento.
Emma ha raccontato che si sono conosciuti per la prima volta a Wimbledon nel 2021 e che hanno stretto un legame amichevole durante i rispettivi momenti di gloria l’edizione di quell’anno.
“Ricordo che Carlos batté Stef [Tsitsipas] al terzo turno e fu una grande vittoria, la sua vittoria decisiva su un palcoscenico importante ed è stato davvero bello affrontare quel torneo insieme. Abbiamo ancora un buon rapporto. Ovviamente mi ha superato spesso, ma è bello che ci sia rimasto anche un po’ di tempo fa”.
La sua presenza al Queen’s
Tant’è che a pochi giorni dall’annuncio della loro partnership sportiva, Raducanu ha deciso di dare un’occhiata ad Alcaraz al Queen’s durante la sua vittoria in semifinale contro Roberto Bautista Agut provocando un’enorme risonanza mediatica, in Gran Bretagna come altrove. Non a caso se ne discute e scrive e argomenta anche in Italia, visto e considerato il momento davvero notevole affrontato da Alcaraz e come e se ciò possa essere legato o correlato all’avvento di Raducanu nella sua carriera.
“Ho visto delle volée davvero spettacolari e ho pensato: ‘Sì, salviamone un po’!’ Ma ha un sacco di magia da portare a New York”, ha detto Emma in merito alla prestazione di Carlos sull’erba in vista del loro impegno ma anche del ben più noto e celebrato Wimbledon, il più atteso torneo estivo condito dall’attesa per Jannik Sinner (dopo lo stop di Halle e Sabalenka) e, per ragioni assai differenti, per la Principessa Kate da sempre madrina del torneo nonché figura reale più attesa in tribuna.
La ricomparsa dello stalker di Raducanu
Su Wimbledon e la sua organizzazione capitolo a parte, per Raducanu che ha espressamente ringraziato per lo stop al suo persecutore. L’uomo aveva assistito a quattro eventi con la campionessa destando enorme apprensione nella tennista, nel suo team e anche nell’organizzazione di fronte allo stalker. Allora le immagini di Emma in lacrime dopo averlo riconosciuto sugli spalti del Dubai Tennis Championships avevano riempito tg e i siti, ma dopo quanto accaduto contano i fatti. La scorsa settimana è emerso che il suo tentativo di partecipare al ballottaggio SW19 era stato bloccato.
“Wimbledon e tutti quanti hanno fatto un lavoro straordinario. Ho ricevuto una notifica, la polizia mi ha contattato e mi ha detto che andava tutto bene”, ha detto Raducanu alla BBC. “So di non essere la prima atleta a passare attraverso questa situazione, e probabilmente non sarò l’ultima, non solo come atleta, ma come donna in generale”.
Una previsione che speriamo venga disattesa, a Wimbledon come al di fuori dell’area di competenza dell’apparato messo in campo per l’occasione e destinato alla campionessa. Ma ciò riguarda le normative e gli strumenti attivi e che potrebbero giovare a chiunque si scopra vittima di stalking, oltre agli stessi personaggi pubblici.
