L’accusa è che i giornali italiani si sono comportati da quotidiani provinciali in merito alla morte di Kobe Bryant, preferendo aprire la prima pagina con Napoli-Juventus e relegando in un altro spazio la tragedia del cestista scomparso. Un’ondata di indignazione – avallata dagli italiani che giocano in Nba che hanno twittato la loro rabbia – ha preso piede tra tifosi e addetti ai lavori.
CONTRARIO – Anche Fabrizio Biasin è rimasto basito. La firma di Libero ha twittato: “Da noi la morte di una leggenda non calcistica non è un dramma da onorare, ma un fastidio da sistemare (“in che parte di prima pagina lo mettiamo? In alto? In basso? Alla gente interessa il mercato!”). Il calcio in Italia è così importante che ha finito per rinco…”.
IL TWEET – Lo stesso giornalista ha attaccato anche la Lega: “Pare che la Lega Calcio abbia negato il permesso per il minuto di silenzio dedicato a Kobe Bryant in Milan Torino di questa sera. Dovesse essere così credo che si possa ipotizzare una soluzione: farlo lo stesso”.
CONTROCORRENTE – Di tutt’altro avviso Fabio Ravezzani. Il giornalista di TeleLombardia va controcorrente e sui social scrive: “Questa tesi per cui oggi tutti i giornali sportivi dovessero dare in prima pagina solo la notizia di Kobe Bryant
L’ATTACCO – Poi aggiunge un altro tweet: “Quindi muore Kobe Bryant, i giornali sportivi aprono con la notizia e si dovrebbero vergognare perché un violento mainstream trasversale decide che questo doveva essere per forza l’unico argomento in prima pagina? Ma state scherzando?”.
LE REAZIONI – Violente le reazioni sul web dei follower: “Non andava fatto perché lo hanno fatto altri Andava fatto. Punto e basta. La funzione di un giornale è quella di informare i lettori e quando vi è un avvenimento che colpisce il mondo intero e tutti gli italiani è giusto dare spazio. Prima pagina intera e senza nessuna pubblicità”.
LO SDEGNO – I tifosi sono furiosi: “E si perché dobbiamo metterci quotidianamente Cr7 che salta , il codino di Cr7, i muscoli di Cr7 e via via dicendo (sempre di Cr7) , poi muore una leggenda sportiva cresciuto e legatissimo all italia e non siamo in grado di ricordarlo come meriterebbe” o anche: “Prova a spiegare perché i giornali esteri lo hanno fatto, tutti. L’hanno fatto perché il loro pubblico ha fatto una rivolta per avere quelle prime pagine? Io non credo”.
IL DOLORE – C’è chi scrive: “Stiamo parlando di uno dei più grandi sportivi mai esistiti e non sappiamo dedicargli una prima pagina per dare spazio a Napoli-Juve. Siamo ridicoli e non c’è nulla d’aggiungere. Ennesima becera figura, non ci smentiamo mai”.
SIMBOLO – Fioccano le reazioni: “La tragedia di Kobe colpisce tutti gli sportivi, il resto, per una volta, doveva essere messo in secondo piano. Era doveroso celebrare la grandezza dell’uomo Bryant e l’immensità dello sconforto che la sua scomparsa ha generato” e infine: “Kobe era un simbolo per molti di noi e per il mondo intero, una prima pagina completa sarebbe stata simbolo di rispetto e ammirazione per quello che è stato e per quello che ha fatto”.