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Razzismo, Ancelotti ora sbotta: "Non se ne può più"

"Gli ignoranti e maleducati continuano ad andare negli stadi".

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Razzismo, Ancelotti ora sbotta: "Non se ne può più" Fonte: 123RF

Carlo Ancelotti nel corso di un intervento all’Università Vanvitelli a Napoli ha parlato ancora dei cori razzisti negli stadi: “Non se ne può più, anche a Bologna un giocatore di vent’anni l’altro giorno è stato insultato, non ha senso. Il calcio italiano non è cambiato, gli ignoranti e maleducati continuano ad andare negli stadi e per loro serve un corso di educazione, senso civico e rispetto”.

“Ho avuto la fortuna di vivere 9 anni all’estero e queste cose sono state debellate – continua Ancelotti -, non si può fare, non si deve fare”.

La sospensione delle partite: “Ho sentito dire ‘Ancelotti non può decidere di sospendere una partita’, ma forse quando parlo non mi faccio capire. Non ho mai chiesto di sospendere le partite, so bene che se 60mila persone devono uscire dallo stadio si creano dei problemi. Ma in caso di cori razzisti le partite si devono interrompere, si aspetta qualche minuto e poi si riprende. Ho sentito un’intervista del presidente della Federcalcio Gravina e so che la federazione sta facendo dei passi per semplificare questa norma. Questo è giusto, ma ricordiamoci anche che la norma c’è ed è già applicabile in caso di insulto territoriale o razziale, a Milano non è stata applicata. In Bologna-Juve ci sono stati insulti a un ragazzo: la partita si ferma temporaneamente, si fa un annuncio, e poi si ricomincia. Si fa così anche per la pioggia, nel 2000 aspettammo due ore per riprendere”.

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente della Figc Gabriele Gravina alla Gazzetta dello Sport: “Il calcio italiano ha bisogno di interventi profondi e immediati: non c’è più tempo da perdere. Il razzismo è un un problema culturale sul quale lavorare tutti insieme, associazioni e istituzioni del Paese. Nel prossimo Consiglio Federale di fine mese semplificheremo l’iter di sospensione delle partite: contestualmente all’annuncio dello speaker, il gioco verrà temporaneamente sospeso e le squadre si raduneranno in mezzo al campo. Se i cori continueranno, torneranno negli spogliatoi; a quel punto sarà il responsabile dell’ordine pubblico a decidere se riprendere o sospendere definitivamente il match. Escludo che possa decidere il dirrettore di gara, l’arbitro deve fare l’arbitro e non può essere sua la responsabilità di mandare a casa 50.000 persone”.

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