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Inter, Lukaku è tornato: il bomber si sblocca nell'amichevole contro la Reggina

L'Inter vince nell'amichevole contro la Reggina ma soprattutto ritrova Lukaku: il belga convince nell'inedito affiancamento con Dzeko, trascinando la squadra

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Pochi brividi nell’amichevole che ha visto l’Inter giocare in casa della Reggina, ma l’esito comunque è stato positivo per i nerazzurri: vittoria per 2-0, con gol di Dzeko e di un ritrovato Lukaku.

Il ritorno di Lukaku, tornato al gol

Per la cronaca, per i nerazzurri si è trattato della quarta amichevole di preparazione verso la riapertura del campionato, che li vedrà affrontare il prossimo 4 gennaio lo scontro diretto con il Napoli. Una sfida fratricida in quel dello stadio Granillo di Reggio Calabria, visto che si sono contrapposti in panchina i fratelli Simone e Pippo Inzaghi, ma soprattutto questa partita ha segnato il tanto atteso ritorno in campo con la maglia dell’Inter di Romelu Lukaku, assente dallo scorso novembre per via di un infortunio al bicipite femorale, che ha seguito quello precedente alla coscia.

Il belga, reduce da un Mondiale deludente con la sua Nazionale (ce lo ricordiamo affranto dopo la serie di gol mangiati contro la Croazia, nell’ultimo match del girone), nel primo tempo ha provato a lasciare il segno (al 21′, per la precisione) con un sinistro calciato da centrale dopo la ricezione della palla al limite, ma con il portiere della Reggina Ravaglia che ha respinto il tentativo senza troppi patemi.

Sempre Lukaku si è avvicinato al vantaggio verso la fine del primo tempo, con un colpo di testa (servito da cross di Mkhitaryan) deviato da Ravaglia verso il palo. Insomma, il belga pur ricadendo in un nulla di fatto come ai Mondiali, è stato l’artefice – va detto assieme a Dzeko, titolarissimo anch’egli, e di Onana, autore di una gran parata su tiro di testa di Gagliolo – di una prestazione forse a tratti imballata ma comunque tutto sommato predominante dell’Inter rispetto ai rivali amaranto, almeno per buona parte del primo tempo.

Il belga inoltre si è distinto per aver cercato captare più palloni possibili e di trascinare la squadra, dettaglio che non è sfuggito ai (non moltissimi, ad essere precisi) commentatori della partita sui social: “Lukaku che incoraggia e applaude sempre tutte le giocate. Solito leader dello spogliatoio. Sarà molto importante”, si legge su Twitter. Il secondo gol della partita alla ripresa, per la precisione all’86’, certifica ulteriormente uno stato di forma ritrovato sia dal punto di vista fisico che, permetteteci, mentale: la beffa del Qatar è ormai archiviata, e Big Rom sembra pronto per spingere l’Inter tra due settimane nella corsa del campionato.

Skriniar in chiaroscuro

Tutto bene quindi? Non esattamente, qualche lacuna c’è stata. Nel secondo tempo, al di là di alcune occasioni (anche Acerbi su cross del solito Dzeko) Inzaghi non è riuscito inizialmente a sbloccare lo 0-0, pur cambiando il modulo con gli ingressi di Gagliardini, Gosens e Darmian, passando dal 3-5-2 ad un 4-4-2. Sostituito anche un poco incisivo Skriniar (forse con la testa altrove), preso di mira da critiche costruttive sui social: “Skriniar lo rinnovi o lo siedi in panca – si legge da un tweet di un tifoso -. Giocatore che con la testa non è presente, lo reputo uno dei 5 difensori al mondo non può giocare in queste condizioni. Anche oggi viene saltato facilmente, il giocatore che conosco io non veniva saltato così spesso”.

Dzeko, la sicurezza dell’Inter

E arriviamo quindi a Dzeko, altro protagonista del match ed autore del vantaggio all’81’ su corner. Il bosniaco si è dimostrato ancora una volta una sicurezza per l’Inter, oltre a ripagare l’inedita soluzione proposta da Inzaghi, ovvero quella di renderlo parte del ticket d’attacco con Lukaku: i due hanno dato prova di una buona intesa, ma Dzeko è stato spesso il destinatario dei traversoni dal fondo dei compagni di squadra, come quello di Calhanoglu che ha poi portato al gol. Insomma, esperimento tattico riuscito, e vedremo se avrà un seguito da gennaio.

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