La gara tra Tunisia e Mali, forse, questa volta è davvero finita: nonostante non si plachino le polemiche social relativa all’epilogo del match di Coppa d’Africa, nelle scorse ore è arrivata la decisione della commissione della federcalcio africana.
La stessa commissione in seno alla CAF ha respinto il ricorso presentato dalla Tunisia per “l’errore tecnico” dell’arbitro Janny Sikazwe.
Riepiloghiamo: il direttore di gara, intorno all’86’ della stessa sfida valida per la prima giornata del Gruppo F, ha fischiato la fine della contesa tra lo stupore generale: una volta compreso l’errore ha invitato le due squadre a ritornare al proprio posto e a riprendere il gioco.
Non è finita qui: com’è noto Sikazwe, nonostante i minuti di recupero, ha di nuovo fischiato la fine in anticipo, pochi secondi prima del 90′, tra le proteste fuoribonde dei tunisini.
Una volta rientrati negli spogliatoi, poi, l’arbitro ha invitato le due squadre a ritornare nuovamente in campo, ma in quel caso non c’è stato nulla da fare: troppo tardi, tempo di ricorsi.
Con una nota ufficiale la commissione ha poi comunicato la decisione finale.
“Dopo aver esaminato il reclamo della Tunisia e tutti i referti del match, la Commissione decide di: respingere il ricordo della Nazionale tunisina; di omologare il match con il risultato di 1-0 in favore del Mali”.
Una partita che rimarrà senz’altro nella storia della competizione e nella memoria di ogni appassionato di calcio per uno degli episodi più strani visti su un rettangolo verde.