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Rissa tra ultras di Como e Sampdoria sulla statale 38: arrivano i primi Daspo

Le indagini della Digos hanno prodotto altri risultati sulla rissa avvenuta il 16 luglio. Tra i puniti per due di loro c'è la recidiva.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Dal 16 luglio ad oggi di tempo ne è trascorso, ma non invano. In quella data, come ricorderete, ci furono degli scontri piuttosto animati tra i tifosi della Sampdoria e quelli del Como a Villa di Tirano, lungo la strada statale 38. Tante le persone che ebbero la sfortuna di assistere all’impietosa scena di violenza paratasi dinanzi ai loro occhi. L’attività della Digos in queste settimane ha però portato a dei primi importanti risultati, come il Daspo comminato a quattro individui di età compresa tra i 23 e 36 anni, tutti residenti nella provincia di Genova e affiliati al gruppo organizzato “Ultras Tito Cucchiaroni”.

Il precedente relativo ai comaschi

I reati che hanno portato al provvedimento nei confronti dei soggetti individuati sono quelli di ‘rissa’ e ‘porto abusivo di oggetti atti ad offendere’. Prima di ciò era già stata presa una decisione analoga nei confronti di altrettanti “tifosi”, se così vogliamo definirli, comaschi appartenenti al gruppo ultras Maledetta Gioventù. Insomma, se non altro si è provveduto a fare giustizia in entrambi i lati in questa ennesima brutta storia di ingiustificata violenza.

I daspati già daspati: per due di loro c’è la recidiva

Pensate che alcuni degli ultimi daspati sampdoriani, avevano già ricevuto un provvedimento simile tuttora in corso di validità per precedenti intemperanze avvenute all’interno dello stadio Luigi Ferraris di Genova. Insomma, non erano personaggi nuovi a manifestazioni di violenza. La recidiva costerà loro ‘obbligo di presentazione e di firma innanzi all’autorità di polizia per la durata di due anni. Per quel che riguarda il Daspo, ovvero il divieto a prendere parte a qualsiasi manifestazione sportiva, la punizione varierà a seconda dei casi con un minimo di due anni.

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