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Roma, De Rossi rivela la verità sulla lite con Cristante e annuncia: saremo da scudetto

Il tecnico giallorosso considera il mercato fatto in estate superiore a quello dell'Inter ed esce allo scoperto sull'addio di Bove, poi elogia le qual

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ci mette la faccia Daniele De Rossi. Alla vigilia dello scontro diretto con la Juve dell’ “amico” Thiago Motta il tecnico della Roma si prende una bella responsabilità parlando di squadra che può crescere fino a lottare per lo scudetto in tempi brevi e fa luce sulla lite con Cristante.

La versione di De Rossi sulla lite con Cristante

La domanda su quanto accaduto con Cristante arriva verso la fine della conferenza e qui De Rossi sbotta: “C’è di vero solo la discussione con Cristante, per dieci secondi sul campo. È diventata una cosa gigantesca. Proprio perchè c’era una base vera qualcuno ha voluto dare una sfumatura diversa. È gravissimo. E mi tocca querelare. Va bene che ne ho sentite di tutti i colori, ma non va bene. Non ve lo permetto. Si è scritto che ho litigato con Lina, non l’ho neppure vista. Con Mancini neppure un abbozzo, vi hanno raccontato qualcosa di sbagliato. Non l’avevo neppure letta, me l’ha detta Mancini. Non c’è difesa. Il vostro lavoro è dire cosa è successo, ma inventarli no. Non ho difesa su queste cose, chi le legge fuori ci crede parecchio. Non facciamo il bene della Roma. Se c’è qualcosa è giusto dirla, ma in queste cose che abbiamo citato l’unica che aveva una lontana parvenza di verità era Bryan. Ci siamo scontrati per una cosa di allenamento per dieci secondi. Il giorno dopo ci siamo abbracciati, ed è diventata una rissa a come è stato raccontato, è una cosa grave”.

De Rossi soddisfatto del mercato

Capitolo mercato, il tecnico giallorosso si dice contento di tutto: “Il bilancio è positivo, sono contento del mercato. Siamo inciampati in una cosa che non potavamo prevedere nel completare la difesa, ma ci metteremo mano. Abbiamo alzato il livello di qualità. Sono arrivati giocatori importanti. Contento di Koné e Saelemaekers, mi piacciono entrambi. Uno come Koné mancava, per mettere un po’ di ‘ciccia’ a centrocampo. Avevo chiesto più e più volte, è un acquisto mirato. Ma vale per tutti. Siamo un po’ corti in difesa, ma è successo qualcosa difficile da prevedere (il caso Danso ndr). Mi avrebbe reso felice”

Poi aggiunge: “Sono stato supportato in ciò che avevo chiesto. Per me abbiamo fatto un mercato migliore dell’Inter paradossalmente. Loro hanno aggiunto pezzi piccoli ad una squadra che andava già bene e fanno già paura a tutti. Quello vuol dire avere una direzione importante. Se continueremo a lavorare come abbiamo lavorato in questo mercato non vedo problemi a vederla lottare per lo Scudetto. Non è una cosa che raggiungi in pochi mesi, ma la direzione è giusta. Sarà sempre più facile fare mercato. I patti fatti all’inizio sono stati rispettati”.

L’elogio a Thiago Motta

Thiago Motta ha espresso stima nei suoi confronti: “Thiago è un amico, non uno di quelli che senti quotidianamente ma uno che abbracci ogni volta che vedi. Sta mostrando a tutti che è un grande allenatore, non solo per i risultati. Ci sono allenatori che hanno qualcosa di speciale, lo sta mostrando. Ci è arrivato con la gavetta, ora si sta godendo i frutti del suo lavoro in una big che è costruita per vincere il campionato”

Sull’addio un po’ polemico di Bove De Rossi ammette: “Mi dispiace che Bove sia andato via. Non l’ho fermato, ma sono stato chiaro, avevo intenzione di mettere in campo centrocampisti più dinamici e lui avrebbe avuto ancora meno spazio. Ha avuto bisogno di dirmi che voleva giocare e io non potevo garantirgli quello spazio. È un giocatore forte, un ragazzo positivo. Dispiace sempre, però poi devo fare delle scelte, non posso pensare se un giocatore mi sta simpatico, devo prendermi le responsabilità. Spero quasi di aver sbagliato, Bove merita di diventare un nazionale come lo sono Frattesi e Calafiori. Spero ci sia sempre affetto tra di noi. Vale per lui e per tutti. Se fossi voluto restare un idolo intoccabile non sarei tornato, non mi sarei messo in discussione. Io devo guardare il campo. Rispetto Edoardo e rispetto la sua volontà di spiccare il volo”

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