Messi o Ronaldo? È una domanda che ci siamo posti per quindici anni. Due giganti che hanno dominato la loro era. Un mondo del calcio diviso in due poli: il 7 e il 10. Hanno divertito e si sono divisi i riflettori. Lo hanno fatto sempre con rispetto, mai una parola fuori posto. Sono stati reciprocamente uno lo stimolo dell’altro, frutto della loro mentalità. Dopo 20 anni siamo al tramonto del dualismo e la lista del Pallone d’oro fa parte dei titoli di coda.
- Pallone d'oro, Ronaldo fuori dai top 30
- Ronaldo e la rivalità con Messi: "Siamo quasi amici"
- Ronaldo e la scelta dell'Arabia
Pallone d’oro, Ronaldo fuori dai top 30
In 20 anni si evolve la tecnologia, si fanno nuove scoperte, alcune belle altre meno, nascono nuove culture. In tutto questo tempo Ronaldo si è preso i riflettori del palcoscenico del pallone d’oro. Per la prima volta non ne farà parte. L’ultima volta era capitato nel 2003. Un ciclo naturale della vita degli sportivi. Il volo in Arabia ha contribuito all’addio. Messi al contrario sarà presente, forse per l’ultima volta, grazie al Mondiale vinto da protagonista in Qatar. La collezione del portoghese si ferma così a cinque, molti pagherebbero per averne soltanto uno. L’argentino invece potrebbe staccarlo e prendersi l’ottavo, Haaland e De Bruyne permettendo.
Ronaldo e la rivalità con Messi: “Siamo quasi amici”
A mettere la parola fine alla rivalità con Messi ci ha pensato direttamente Ronaldo in conferenza stampa, prima dei match con il Portogallo: La rivalità con Messi è alle spalle. È stato bello per gli spettatori. Chi ama Cristiano non dovrebbe odiare Leo e viceversa. Siamo stati molto bravi, abbiamo cambiato la storia del calcio e siamo rispettati in tutto il mondo e questa è la cosa più importante. Lui si fa la sua strada, io faccio la mia. Da quello che ho visto, sta bene e ha fatto bene. L’ho anche detto, abbiamo condiviso il palco per 15 anni e alla fine siamo diventati, non direi amici, ma colleghi e ci rispettiamo”. Sulla nazionale invece non si è sbilanciato: “Non riesco più a pensare a lungo termine, ora mi godo il momento. Punto all’Europeo e fare bene con il Portogallo, poi si vedrà”.
Ronaldo e la scelta dell’Arabia
Ronaldo è ritornato anche sulla scelta della Saudi League e sulla risonanza che sta avendo a livello mediatico: “Mercato faraonico? Sapevo che sarebbe successo, l’ho detto sei mesi fa e tutti pensavano che fossi io il pazzo. Ma in fondo il matto non è poi così matto e risulta essere normale giocare nel campionato arabo. Per me è stato un grande privilegio cambiare la cultura di un Paese in termini di calcio e vedere grandi stelle arrivare qui”.