L’Arabia Saudita ha fatto irruzione sul mercato, stravolgendo la geografia del pallone. In una manciata di settimane i petrodollari hanno assicurato alla Saudi Pro League alcuni dei nomi più altisonanti del movimento calcistico mondiale: da Neymar a Benzema, passando a Milinkovic-Savic, Firmino, Kanté e Mané. L’obiettivo, come dichiarato dal ds della SPL Michael Emenalo, è chiaro: “Entrare nella top cinque campionati al mondo”.
- Il piano dell'Arabia Saudita per affermarsi al top
- Il mercato chiude il 7 settembre: una minaccia per le europee?
- Sul mancato arrivo di Messi e il Mondiale del 2030
Il piano dell’Arabia Saudita per affermarsi al top
Un dato di Transfermarkt fuga ogni dubbio sulle reali intenzioni degli arabi: nel 2022/23 i club sauditi hanno speso in totale 43,78 milioni per la campagna acquisti. In questa sessione hanno mosso 896,48 milioni. “Affermarci tra i primi cinque campionati al mondo è un obiettivo reale e possibile – ha spiegato al quotidiano spagnolo Marca il direttore sportivo della Saudi Pro League, Michael Emenalo -. Non sappiamo se accadrà tra tre, cinque o sette anni, ma succederà perché lo stiamo dimostrando sul campo. Non è fumo. E se giocatori come Benzema, Kanté o Neymar vengono da te, ti costringono ad accelerare i tempi per crescere il prima possibile”.
Il mercato chiude il 7 settembre: una minaccia per le europee?
Emenalo tranquillizza i club europei su possibili colpi a sorpresa a mercato chiuso nel Vecchio Continente, e, dunque, senza avere la possibilità di rimediare a un’eventuale partenza. “Capisco la loro preoccupazione, ma non c’è motivo di avere paura. Se i calciatori sono legati ai loro club da un contratto, si può sempre decidere di non vendere. Non credo che una settimana in più farà loro cambiare idea”. Il ds nigeriano aggiunge anche che “l’Arabia è un’opportunità per quei giocatori che non sono riusciti a negoziare ciò che volevano con le loro squadre”.
Sul mancato arrivo di Messi e il Mondiale del 2030
Cristiano Ronaldo sì, Leo Messi no. All’Arabia Saudita il campione del mondo argentino ha preferito gli Stati Uniti. “Siamo un po’ delusi perché amiamo il meglio, ma – da amanti del calcio – siamo felici se lui è felice a Miami. La nostra offerta era competitiva, ma rispettiamo la sua decisione. Noi lavoriamo per alzare sempre il livello”. Per quanto riguarda l’obiettivo di organizzare i Mondiali del 2030, Emenalo sottolinea come “per qualsiasi Paese sia un privilegio ospitare la competizione. Speriamo che un giorno ciò accada in Arabia Saudita. Dobbiamo dimostrare al mondo che siamo pronti: stiamo facendo progressi dentro e fuori dal campo. Sarebbe la ciliegina sulla torta in Arabia”.