I complottisti diranno che è tutto un voler mettere le mani avanti: Mathieu van dr Poel sembrerebbe non sentirsi ancora al top della condizione dopo il malanno che l’ha condizionato nel corso del Giro delle Fiandre, dove pure ha chiuso sul podio alle spalle di Pogacar e Pedersen in coda a una corsa vissuta sempre in prima linea. La Roubaix dovrebbe essere terreno ancora più congeniale alle caratteristiche del neerlandese, ma le voci provenienti dal quartier generale Alpecin Deceunick parlano di un MVDP non ancora al meglio dopo i problemi influenzali seguiti alla E3 Saxo Classic di una decina di giorni fa.
- Il diesse Alpecin: "Mathieu s'è allenato, ma non ha forzato"
- Moser sicuro: "Van der Poel resta favorito". Ganna però ci crede
Il diesse Alpecin: “Mathieu s’è allenato, ma non ha forzato”
In realtà le parole del direttore sportivo della squadra olandese, Christoph Roodhooft, lasciano spazio a diverse interpretazioni. “Mathieu dopo il Fiandre si è allenato regolarmente ma non ha dato fondo a tutte le proprie risorse, perché purtroppo gli sforzi profusi domenica scorsa lo hanno costretto ad allenarsi in modo più graduale. Adesso però ci sono le ultime 24 ore da poter sfruttare per farlo arrivare tirato a lucido alla corsa che tanto ama, quindi speriamo che possa recuperare tutte le energie necessarie e dimostrare il suo valore”.
In realtà il diesse dell’Alpecin ha ribadito che van der Poel ha accusato i primi sintomi influenzali già prima del GP di Harelbeke, gara che pure ha vinto con un’azione da lontano e che aveva lasciato intendere che al Fiandre sarebbe potuta andare esattamente allo stesso modo. Dopo tre giorni sotto antibiotico, però, sui muri fiamminghi all’ex campione del mondo è mancata un po’ di brillantezza nel finale, con Pogacar che ne ha subito approfittato per staccarlo e centrare una favolosa vittoria.
Moser sicuro: “Van der Poel resta favorito”. Ganna però ci crede
Se sarà doppietta per lo sloveno, che alla Roubaix è al debutto assoluto, bisognerà aspettare domenica pomeriggio per saperlo. Intanto però le quote hanno cominciato a scendere, guarda a caso proprio in concomitanza con i dubbi sollevati dalle condizioni nel eccelse di van der Poel.
Che pure su un percorso piatto, dove la vera difficoltà è rappresentata dalle pietre che spesso rendono la bici inguidabile (ha rischiato grosso Van Aert in ricognizione, come immortalato dalle telecamere della sua squadra), ha certamente un vantaggio tecnico e fisico non indifferente rispetto a Pogacar, che peraltro non è un habitué delle gare di ciclocross come appunto lo sono da sempre van der Poel e Van Aert. “Per questo dico che, anche se non al meglio della condizione, l’olandese è favorito”, ha spiegato Francesco Moser, tre volte vincitore dell’Inferno del Nord (dal ’78 all’80).
Alla Roubaix punta forte anche Filippo Ganna, che ha ammesso di “non essermi mai allenato tanto bene per questa corsa. L’ho vinta da Juniores nel 2016, mi sono preparato al meglio per ripetermi tra i grandi: se avrò dato tutto, comunque non potrò avere rimpianti”.