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Giro delle Fiandre: Pogacar atterra da un altro pianeta, Ganna ci prova e l’Italia dà segnali di risveglio

Lo sloveno conquista con una prova clamorosa la vittoria nella classica del nord: l’assolo solitario nel finale è da leggenda. L’Italia si fa vedere con Ganna, Ballerini e Trentin

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Pogacar è il miglior ciclista al mondo. Ma dopo la sua vittoria al Giro delle Fiandre 2025, il sospetto che in realtà possa essere un alieno è più che lecito. Lo sloveno mette in strada una tattica che sarebbe un suicidio per il 99,9% della compagnia ma non per lui che chilometro dopo chilometro demolisce le speranze anche di fenomeni come Pedersen, Van der Poel, Van Aert.

Pogacar da spavento, che cuore Pedersen

  • Pogacar 9: la sensazione, a volte, è che venga proprio da un altro pianeta. Il Giro delle Fiandre è una delle gare più difficili e massacranti, tra pavé, vento e il rischio di cadute. Ma il campione iridato in questo momento ha una convinzione fuori dal normale. Scatta a ripetizione, chiude fughe di oltre un minuto con qualche colpo di morale e soprattutto demolisce il morale dei suoi avversari.
  • Van der Poel 7.5: che sia un fenomeno non c’è dubbio ma provare a rimanere con Pogacar sembra non essere affare nemmeno per lui. Lotta fino a quando le gare glielo permettono ma il terzo passaggio sul Vecchio Kwaremont è una rasoiata che neanche lui riesce a reggere.
  • Van Aert 7: ci prova di astuzia, con l’aiuto dei compagni e con l’esperienza. Gara di altissimo livello la sua, più volte sembra sul punto di abbandonare ma trova sempre la capacità per resistere ancora.
  • Pedersen 7: dopo la tripletta nella Gand-Wevelgem sognava un giorno di trionfo anche al Fiandre. Lotta come un leone, trova sempre energie residue per provarci fino alla fine. Ma contro un Pogacar così non c’è nulla da fare.

Giro delle Fiandre: tutte le emozioni della gara

Ganna ci prova, l’Italia scopre Romele

  • Ganna 7: ci prova il nostro Top, senza paura. La monumento è ancora fuori portata in questo momento e con questi avversari, ma dal punto di vista tattico la sua gara è perfetta. Va via al momento giusto ma quando si decide tutto, le gambe vengono un po’ a mancare. La strada però è quella giusta, manca ancora qualcosa. E alla fine si toglie anche lo sfizio di vincere la volata di gruppo.
  • Ballerini e Trentin 7: una gara che finalmente mostra un po’ d bandierine italiane. Purtroppo non per la vittoria ma rivedere i nostri in testa alla gara fa comunque piacere e dà morale a un movimento che vuole ritornare protagonista.
  • Romele 6.5: era il suo primo Giro delle Fiandre, una gara durissima. Ma il 21enne dell’Astana l’ha affrontata senza paura, a 80 km dal traguardo e dopo una fuga lunghissime le energie sono inesistenti ma ora il suo nome entra di diritto tra quelli da seguire con attenzione.

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