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Rugby, Cherif Traoré denuncia un regalo razzista dai compagni

Il giocatore della Benetton e della Nazionale è stato vittima di un comportamento razzista da parte dei suoi stessi compagni di squadra

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Rugby, Cherif Traoré denuncia un regalo razzista dai compagni Fonte: Getty Images

Mesi fa Paola Egonu era in lacrime dopo la finale per il bronzo del Mondiale di volley, colpa di qualche insulto razzista. Nelle ultime ore un nuovo episodio è stato denunciato, non dalla pallavolista, ma dal giocatore di Rugby della Nazionale e della Benetton Cherif Traoré. Cambiano i protagonisti ma il problema rimane.

Cherif Traoré denuncia: il regalo a sfondo razzista

Ha scelto Instagram Cherif Traoré per raccontare quanto è successo. Come spesso accade nel periodo natalizio è il momento di feste e celebrazioni. Durante la festa di Natale i compagni di squadra della Benetton gli hanno fatto un regalo che non poteva non essere notato: una banana marcia. Un gesto offensivo, a sfondo razzista e arrivato dagli stessi compagni di team con cui condivide lo spogliatoio e il campo, per di più all’interno di uno sport come il rugby noto per valori come correttezza e onestà e rispetto.

Il racconto dell’episodio su Instagram

A cuore aperto Cherif Traoré racconta sui social quanto è successo. “Sta arrivando Natale e come da tradizione in squadra è il momento del Secret Santa. Un momento conviviale e scherzoso. Un momento dove ti puoi permettere di fare regali anonimi ai tuoi compagni, di quelli anche pungenti, ironici. Ieri, quando è stato il mio turno, all’interno del mio regalo ho trovato una banana. Una banana marcia, dentro un sacchetto dell’umido. Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male e vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere.
Come se tutto fosse normale.
Sono abituato o meglio, mi sono dovuto abituare, a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista per cercare comunque di non inimicarmi le persone vicine”.

Poi conclude spiegando di aver avuto qualche cenno di solidarietà da altri membri della squadra: “Ieri è stato diverso però. Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall’Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all’interno di piccole realtà, e questa volta voglio dire la mia.
Non ho dormito tutta la notte”.

Traorè non vuole stare zitto. Arriva la replica del club

Infine, spiega il motivo per cui ha deciso di raccontare la vicenda. Oltre la gravità del fatto, alla festa erano presenti giovani giocatori e situazioni così non possono e non devono verificarsi. “A questo Secret Santa erano presenti anche ragazzi giovani, di origini diverse. Ho deciso di non stare in silenzio questa volta per fare in modo che episodi come questo non succedano più per evitare che altre persone si ritrovino in futuro nella mia situazione attuale.
E sperando che il mittente impari una lezione…”.Intanto nel primo pomeriggio è arrivata la nota della società che comprensibilmente ha preso le distanze da quanto accaduto: “Benetton Rugby tiene a ribadire di aver sempre condannato con la massima fermezza ogni espressione di razzismo e/o forma di discriminazione. Non fanno parte della nostra cultura e non rappresentano la nostra identità ed i nostri valori. Lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole, e continueremo a sostenerlo con forza. Comportamenti simili non hanno nulla che vedere con lo sport e davanti ad episodi del genere Benetton Rugby sarà sempre dalla parte del rispetto delle persone, della loro cultura, della loro etnia, della loro fede e della loro dignità”.

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