Juan Ignacio Brex spiega come gli Azzurri hanno approcciato il 2023, che a breve li vedrà impegnati nel Sei Nazioni: "Abbiamo riguardato l'ultima partita che abbiamo giocato, quella contro il Sudafrica, poi abbiamo rinfrescato sul campo il nostro sistema di gioco, che è differente da quello che utilizziamo nelle squadre di club. Occorre mantenere in allenamento lo spirito che ci ha portato a vincere due partite importanti, ma non sono quelle che ci devono far sentire campioni del mondo; stiamo costruendo un cammino, non dobbiamo temere la vittoria. Lo staff tecnico ha deciso di lasciarci più liberi di prenderci dei rischi, di creare un gioco offensivo e di sbagliare: la sconfitta in Georgia ha dato un pizzico di determinazione agonistica che mancava".
Il centro di origini argentine, che vanta 18 presenze con la maglia dell'Italia, si è soffermato sul gruppo e sull'imminente Sei Nazioni: "Ci sono ragazzi che arrivano dalla Premiership, dal Top14 e dall’URC, questo non può che fare bene, perché ognuno mette a disposizione dell’altro le sue conoscenze e il suo modo di stare in campo. Contro Samoa e Australia siamo scesi in campo con un reparto che aveva giocatori provenienti da squadre diverse: 7 ruoli e 7 club rappresentati, Gloucester, Benetton, Tolosa, Rebels, Harlequins, Zebre, London Irish. E’ stata una cosa bella e per certi versi inaspettata come chimica. Monty solitamente è il mio compagno di stanza: dovremo fare a meno di lui, ma non vogliamo farlo rimpiangere. Con chi dormo ora? Con Alessandro Fusco. Ragioniamo pensando a una partita alla volta. Ci interessano processo e piano partita: se faremo le cose bene, come ha dimostrato Cardiff, le vittorie arriveranno. Il nostro obiettivo non è mettere nel mirino una sola partita, ma provarci in tutte, anche se sappiamo che in alcune gare ci saranno chiare favorite”.