Ciò che ha reso grande la Formula 1 sono i duelli in pista e le rivalità che possono tracimare nel paddock e l’adagio ‘il primo rivale è il tuo compagno di squadra‘ è quanto di più attribuibile a un pilota.
La partenza sprint del Cavallino Rampante, primo al traguardo con Charles Leclerc nei GP di Bahrain e Australia, aveva innescato il dibattito tra addetti ai lavori e tifosi sul fatto che la Ferrari potesse ‘dover’ scegliere la sua prima guida nella corsa al Mondiale, ma la rimonta di Max Verstappen, avvantaggiato altresì da qualche errore di troppo della Ferrari, ha gettato acqua sull’infuocata questione.
La Ferrari punta su Leclerc: le considerazioni di Sainz
Ora che la stagione volge al termine e le vittorie non hanno trovato costanza (la doppietta tra Gran Bretagna, primo successo di Carlos Sainz in Formula 1, e Austria appartiene al segmento di stagione antecedente la pausa estiva) è lo stesso Sainz a tornare sull’argomento in una intervista al quotidiano sportivo spagnolo As, esprimendo la frustrazione di essere considerato un ‘numero due’: “Posso capire che dopo le prime gare Charles fosse chiaramente un passo avanti, ma da metà stagione in avanti sono migliorato molto. Ho iniziato a lottare di più, ma anche quando sono entrato in lotta sembrava che alcuni non mi volessero. È stato frustrante, soprattutto a livello mediatico. Prima sono stato criticato e poi quando ho iniziato ad avere il passo per stare davanti non andava bene neanche quello”.
E le stesse combattute qualifiche di Suzuka avevano visto riafforare questo sentimento di ‘inadeguatezza’ del pilota spagnolo, che commentava così la pole sfumata per una manciata di millesimi: “Non essere in pole è frustrante. Sono tanti weekend che sono lì con Max e Charles sul giro secco“ dichiarava a Sky Sport F1 “Da un lato è una cosa positiva: a inizio anno non era così, ero molto più lontano; adesso ho il passo per fare la pole, ma se ne va per mezzo decimo”.
Sainz: “In Ferrari c’è chi non vuole il dualismo”
Il ds della Rossa Laurent Mekies aveva sottolineato nel corso dell’anno che a Maranello non si erano occupati del tema ‘ordini di Scuderia’ e che avere una coppia di piloti forti potesse essere un’arma in più, ma lo spagnolo non è convinto che per alcuni tifosi questo sia un bene: “Binotto e la squadra la riconoscono come una virtù, ma una parte delle persone che seguono la Ferrari non vuole che ci siano due piloti dello stesso livello. Io sono convinto che la cosa migliore per la squadra sia che io e Charles siamo il più vicino possibile l’uno all’altro. Sono in F1 da molti anni e so come funziona questo sport. Ho avuto anni molto buoni, inizi pessimi, finali buoni e viceversa. So che alla fine l’importante è la testa. Essere calmi, avere fiducia in se stessi, forse è uno dei miei punti di forza. Devo sicuramente migliorare come pilota in alcuni aspetti, ma so anche che sono bravo“.