La situazione in casa Sampdoria è molto delicata, così come quella personale dell’ex presidente Massimo Ferrero. L’attuale socio di maggioranza dei blucerchiati ne ha parlato a LaPresse: “Di pallottole a casa me ne sono arrivare tre: tre anni fa erano due, in una busta con scritto che mi uccidevano, e poi di recente un’altra che minacciava me e il dottor Garrone. Lui ha perso tantissimi soldi, si è offerto per darci una mano, non c’entra niente e ringrazio. Ha già salvato la Sampdoria circa 12 anni fa e si è offerto di farlo anche adesso”.
Per Ferrero, dunque, Garrone non c’entra: “Dovremmo dire grazie a Garrone, lui una mano ce la dà. È doriano nelle vene. È arrivata una pallottola a me e a lui, questo è brutto. Non è calcio, non è sport. Ho denunciato queste minacce, si sono permessi di dire che se vado a Genova la Digos mi deve fermare. Ma forse deve fermare questi tifosi violenti e non farli più entrare nello stadio. Ho paura di andare in giro”.