Come una densa nuvola nera, continua a gravitare sopra attorno alla Sampdoria il caso dell’ex presidente Massimo Ferrero, arrestato ieri con l’accusa di reati societari e bancarotta.
Col passare delle ore infatti sono emersi nuovi particolari circa la vicenda che ha portato in carcere l’ex patron blucerchiato, in cui soccorso intanto è sopraggiunta l’avvocatessa Giuseppina Tenga.
Ferrero, le modalità dell’arresto
Ai microfoni di Radio Punto Nuovo, il legale di Ferrero ha voluto precisare perché il fermo del suo assistito sia avvenuto in quel di Milano e non a Genova.
“Non mi intendo di calcio ma so che il presidente stava trattando con Stankovic per farlo diventare il nuovo allenatore della Sampdoria. Ecco perché al momento dell’arresto si trovava a Milano” ha dichiarato Tessa rivelando come la panchina di D’Aversa fosse tutt’altro che solida.
Ferrero, la difesa dell’avvocato
Il legale di Ferrero ha poi spiegato come la Sampdoria non dovrebbe rischiare nulla, provando a tranquillizzare in questo modo i tifosi blucerchiati, già piuttosto in ansia per il momento che la squadra sta attraversando in Serie A.
“La Sampdoria non c’entra nulla, I fatti riguardano attività private di Ferrero, compreso il cinema, del 2003, con i fallimenti avvenuti nel 2017” ha dichiarato Tessa.
“Ferrero formalmente sarà costretto a dimettersi perché dal carcere, ovviamente, non può occuparsi di una società sportiva. Non discuto il provvedimento, ma il modo in cui si è svolta la vicenda. Evidentemente Ferrero dà fastidio a qualcuno”.
Le intercettazioni che fanno tremare Ferrero
Stando però alle prime intercettazioni riportate dal Secolo XIX, la posizione di Ferrero non sarebbe delle più tranquille e anche la Sampdoria sarebbe interessata.
Esemplificative in questo senso infatti sono le conversazioni avvenute tra il commercialista Gianluca Vidal e il braccio destro di Ferrero Andrea Diamanti, collaboratori le cui discussioni ora, diventate di pubblico dominio, rischiano davvero di mettere l’imprenditore romano e la Samp in una cattiva posizione.
“Adesso ho capito perché sta cercando di prendere i soldi dalla Sampdoria! […] Massimo ha duecento milioni di euro di debiti” dice Diamanti a Vidal a fine novembre 2020, momento in cui Ferrero doveva versare 250 mila euro per completare le transazioni per il fallimento delle società Blue Cinematografica, Maestrale, Emmelle e Blu Line.
“È stata fatta talmente tanta m… dentro queste società che è veramente preoccupante come sono state gestite. Perché Massimo Ferrero è un eccezionale commerciale, ma anche il peggior nemico di sé stesso. Lui dice di non essere avido, ma in realtà vuole sempre di più…” replica Diamanti, che poi aggiunge:
“Il tema è che se gli dici che stai chiudendo la vendita di una società a ottanta, lui ne vuole cento. Se gli dici cento, ne chiede centoventi. Mi sembra di lavorare per uno limitato. Lui mi dice “io voglio prendere più di questo”, io gli dico “Massimo ma sei fallito!”, parole queste che rendono quella nube sempre più densa e minacciosa.