A pochi giorni dal decennale dell’incidente di Meribel e dal 55° compleanno passato nel silenzio e nella riservatezza della sua dimora svizzera, arrivano ombre sul passato in pista di Micheal Schumacher. A gettarle è stato l’ex team principal della scuderia omonima Eddie Jordan colui che ha fatto esordire Schumi in F1 nel lontano 1991 a Spa.
Secondo Jordan, Schumacher non avrebbe aiutato come avrebbe potuto Eddie Irvine nella conquista del Mondiale di Formula 1 del 1999, quello in cui il tedesco si ruppe una gamba a Silverstone, restando fuori per diversi mesi e in cui il pilota irlandese della Ferrari con qualche buona vittoria e buon piazzamento arrivò a giocarsi il titolo all’ultima gara contro Mika Hakkinen su McLaren Mercedes.
- F1, Mondiale 1999: l'infortunio di Schumacher, il rientro, la volata Irvine-Hakkinen
- Eddie Jordan getta ombre su Schumacher: "Non ha aiutato Irvine"
- Schumacher e la Ferrari contro Irvine: un refrain ridondante
- Jordan: "Quella volta che convinsi Nick Faldo a lasciare la pista a Schumacher
F1, Mondiale 1999: l’infortunio di Schumacher, il rientro, la volata Irvine-Hakkinen
Il Mondiale di F1 a cui fa riferimento Eddie Jordan nel suo racconto e nella sua rivelazione si riferisce al lontano 1999. Schumacher è in Ferrari dal ’96 ma non è ancora riuscito a riportare il titolo a Maranello dove aspettano l’iride dal ’79. Ci è andato vicino due volte, perdendolo sempre all’ultima gara, contro Villeneuve a Jerez nel ’97 e contro Hakkinen a Suzuka l’anno prima, ’98.
Per tutti il ’99 deve essere l’anno di Schumacher e della Ferrari. Ma non sarà così, almeno in parte. Schumi in lotta per il titolo ancora con Hakkinen si rompe tibia e perone della gamba destra all’inizio di luglio a Silvertsone uscendo di pista al primo giro. Costretto a saltare quasi tutto il resto della stagione deve dire addio ancora una volta al titolo.
Non sarà l’anno di Schumacher ma potrebbe comunque esserlo della Ferrari. Quella di Eddie Irvine. L’istrionico irlandese, senza l’ingombrante compagno, vola e vince due gare di fila in Austria e in Germania dando vita a un inatteso testa a testa con Hakkinen. La Ferrari allora forza il rientro di Schumacher che torna per gli ultimi due gp, in Malesia e Giappone.
A Sepang, Schumi è di un altro pianeta al rientro, pole stratosferica e in gara fa lo scudiero facendo passare Irvine per la doppietta rossa con l’irlandese che va in testa al Mondiale per 4 punti. All’ultima gara però Hakkinen brucia Schumacher partito in pole e va a vincere gara e campionato con Michael 2° al traguardo e Irvine solo 3°.
Eddie Jordan getta ombre su Schumacher: “Non ha aiutato Irvine”
Nel corso del podcast, Formula For Success, Eddie Jordan in compagnia dell’ex pilota di F1, David Coulthard, ha raccontato qualche aneddoto sulla F1 e su Michael Schumacher. A tal proposito ha puntualizzato proprio su quel mondiale del 1999, parole tradotte e riportate da formula1.it:
“Era il GP di Suzuka del 1999. Michael era appena rientrato dopo l’incidente, dicendo a tutti che stava tornando per aiutare Irvine a vincere il titolo. In realtà, Schumacher fece tutto quello che poteva per non far trionfare il compagno di squadra: non voleva che la Ferrari vincesse il Mondiale con un pilota che non fosse lui. Questo è quello che io e Irvine crediamo. Alla fine fu Hakkinen a laurearsi campione e non ci furono polemiche, dato che tutti credevano che se lo fosse meritato”.
Schumacher e la Ferrari contro Irvine: un refrain ridondante
Il discorso che fa Eddie Jordan è un qualcosa che ciclicamente esce allo scoperto nel mondo della F1. Schumacher aiutò davvero Irvine a provare a vincere quel Mondiale? Oppure, in combutta con lo stesso Jean Todt fece di tutto per evitare che, come dice Jordan, qualcun’altro al di fuori di lui potesse riportare il titolo a Maranello?
Lo stesso Irvine negli anni ha gettato ombre su quella stagione. Dalla ruota mancante al pit stop del Gp di Europa che fece perdere posizioni e punti all’irlandese allo sviluppo della Ferrari che secondo Irvine fu in buona parte fermato dopo il ko di Schumacher a Silverstone non credendo possibile la vittoria del titolo fino al comportamento di Schumacher a Suzuka quando per qualcuno nonostante la pole si sarebbe “impegnato” per non mettere il bastone tra le ruote ad Hakkinen. Ragionamenti, accuse, illazioni che lasciano il tempo che trovano, specie ora che Schumi non può difendersi a parole.
Jordan: “Quella volta che convinsi Nick Faldo a lasciare la pista a Schumacher
Tra i vari aneddoti su Michael Schumacher, Eddie Jordan ne ha raccontato anche uno abbastanza divertente che riguarda l’esordio del tedesco, anzi che precede quel famoso week end del Gran Premio del Belgio che ha visto nascere la stessa di Schumi.
Proprio in previsione di quel possibile esordio in F1, con la posizione di Gachot che vacillava con la giustizia (fu poi arrestato per una lite con un tassista e quindi sostituito da Schumacher in Belgio) Eddie Jordan aveva bisogno di far fare un test al giovane Schumi. Quando chiese la possibilità di usare la pista di Silverstone nell’unico giorno disponibile si sentì rispondere che la pista era stata già prenotata.
“Così sono saltato in macchina – racconta Jordan – sono andato a Silverstone per trovare nientemeno che il campione di golf Nick Faldo nella sua Porsche 956, che non poteva far correre per la strada quindi aveva noleggiato la pista per la giornata. Gli ho detto ‘Nick, penso che dovremmo arrivare ad una sorta di compromesso qui e fare un piccolo accordo. E se mi facessi un enorme, enorme favore?’
Nick Faldo lasciò così la pista al test del giovanissimo Schumacher ma ottenne in cambio da Jordan la possibilità di provare una F1. Anche qui il racconto di Jordan si fa esilarante: “Per chi non lo sapesse, Nick Faldo è un gigante. Quando ha provato a salire in macchina, non ci è riuscito, come ci si poteva aspettare, perché queste auto sono piccole specie gli abitacoli. Quindi, abbiamo dovuto spingerlo di lato. L’unico problema era che non riuscivamo a mettere il volante e quello è stato un lavoro importante. Alla fine ci siamo riusciti ma eravamo al limite, se avesse avuto un incidente sarei stato accusato di omicidio…”
Solo anni dopo Nick Faldo rimasto in buoni rapporti con Jordan ha scoperto che quel giorno lasciò la pista a un giovane tedesco che negli anni successivi avrebbe dominato la F1 diventando uno dei più forti, se non il pilota più forte di tutti i tempi, Michael Schumacher.