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Michael Schumacher ha 55 anni, le condizioni a dieci anni dall'incidente di Meribel: come sta oggi il campione di F1 e della Ferrari

Il sette volte campione del mondo e il suo stato di salute, una verità dolorosa e misteriosa che a dieci anni dall'incidente di Meribel non è stata rivelata

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Michael Schumacher: l’uomo, il pilota, il campione. L’incredibile individuo capace di trasformare in realtà i sogni della Ferrari, il mito per tutti gli appassionati di motori e di F1, in particolare. Nel decennale dell’orribile incidente di Meribel, il 29 dicembre 2013, ciò che conosciamo e sappiamo del 7 volte campione del mondo è filtrato secondo la volontà di Corinna e della sua famiglia che ha scelto di celare le condizioni di Michael, dopo una caduta dalle conseguenze devastanti ma delle quali non sappiamo, poi, davvero nulla nello specifico.

Ci affidiamo a quanto Corinna ha deciso di condividere, quel che hanno detto Gina Maria e Mick, i suoi figli, nelle rare dichiarazioni relative al padre in questi anni in cui sono cresciuti, abbandonare la loro dimensione infantile per diventare adulti.

Come sta Michael Schumacher, 10 anni di domande sulle condizioni

Il 29 dicembre 2023 scorso il decennale di quell’incidente ha rinnovato le domande su quel che è seguito, su quel che ha mutato il senso di tutto, per Michael Schumacher e la sua famiglia, inevitabilmente segnata dalla portata immane dell’impatto di quella caduta sull’ex campione di F1 sulle piste di Meribel.

Sono stati dieci anni di interrogativi, domande, indiscrezioni e attesa che hanno sedimentato l’amore immenso che il pubblico ha testimoniato, curato e rinnovato nei confronti di un campione sempre generoso, senza eguali nella storia dell’automobilismo e della Ferrari.

Il 3 gennaio 2024, poi, ha compiuto 55 anni: una celebrazione laica della sua enormità, dell’affetto e della stima testimoniata anche dalla Ferrari, che gli ha dedicato un ricordo-tributo sui social. Senza andare oltre, nonostante Michael sia comunque al centro di indiscrezioni, news e anticipazioni, ancora oggi.

I 30 anni dalla vittoria di Spa

Il 2024 è ancora vincolato a un generatore, ininterrotto, di domande su di lui. Sul suo stato di salute, su quel che domanda, che fa e di che cosa è fatto il suo presente. Le persone care, da Corinna ai figli (Gina Maria presto sposerà il fidanzato) gli sono accanto. Come le figure più vicine e che gli hanno dimostrato soprattutto rispetto, nell’ultimo decennio.

Quest’anno cade anche un anniversario, incancellabile per i suoi tifosi e gli amanti della velocità: il trentennale dalla primo campionato del mondo di F1, che verrà celebrato in un evento organizzato il luglio prossimo proprio su una pista tra le sue preferite, il circuito di Spa.

Sabine Kehm, storica manager e portavoce di Schumi e adesso della sua famiglia e della sua fondazione si è esposta in merito all’iniziativa celebrativa in onore del campionissimo tedesco che, sul circuito automobilistico di Spa in Belgio, ci ha donato emozioni indescrivibili.

Fonte: ANSA

Michael Schumacher e Sabine Kehm nel 2012, ai tempi della Mercedes

Celebrare Michael, l’uomo e il pilota dove tutto è stato epico sarebbe emblematico di questo decennio e della sua carriera di pilota. Un tributo amplificato alla sua eccezionalità:

“Questa è la prima volta che la Keep Fighting Foundation (così si chiama la fondazione, ndr) e la famiglia di Michael sostengono questo tipo di manifestazioni. Siamo lieti che, a 30 anni dal suo primo Campionato Mondiale Piloti, si possa celebrare la sua carriera agonistica a Spa-Francorchamps, dove tutto è iniziato per lui in Formula Uno. Siamo orgogliosi di esserci perché è sempre bello festeggiare la fantastica carriera di Michael”.

Di contro le recenti affermazioni di Graham Watson, attuale team manager della scuderia AlphaTauri che ha visto esordire Verstappen quando la scuderia era ancora Toro Rosso, avrebbe rotto il silenzio sul rapporto tra Schumacher e Verstappen senior da compagni di squadra all’epoca della Benetton. Rivelazioni su presunti favoritismi che avrebbero inquinato la relazione tra gli ex piloti e condizionato la formazione del giovane olandese, reduce dalla vittoria del Mondiale 2023. Che senso avrebbe, tutto ciò, a distanza di anni? Perché solo alla vigilia della nuova stagione rivelare questo con lo scandalo Horner che incombe ancora?

Pare, inoltre, che la partecipazione di Cora, ex moglie di Ralf Schumacher, al reality show più noto della Germania sia stata interrotta per uno stato di salute alternato e anche per via del timore che potesse essere violato un accordo, una sorta di gentlemen’s agreement tra l’emittente tedesca RTL e la famiglia del sette volte campione del mondo stando alle fonti citate dal Sun e riportato il 25 gennaio scorso.

Un patto che vorrebbe scansare qualsiasi informazione, indiscrezione o dettaglio sulle attuali condizioni di salute di Michael, che da quel terribile giorno trascorso sulle piste di Meribel è stato protetto dal riserbo scelto da Corinna e i figli.

Il matrimonio di sua figlia Gina Maria e la fidanzata di Mick

Oltre al commovente ricordo condiviso dai suoi due figli sui social, i media hanno prestato attenzione alle recenti indiscrezioni legate al prossimo matrimonio di Gina Maria, fidanzata ufficialmente con Iain Bethke e con il quale starebbe preparando le nozze.

A riportare la notizia sono diversi media internazionali, tra cui la rivista tedesca Bunte, gli inglesi del Daily Mail. Ma tutto sarebbe partito dal quotidiano maiorchino Ultima Hora. Nell’isola delle Baleari possiedono una tenuta acquistata tempo addietro dalla famiglia Schumacher e che fu, all’epoca, oggetto di rumors che avrebbero voluto imminente un trasferimento proprio di Michael. Una eventualità su cui Corinna ha mantenuto il silenzio stampa.

Così come non sono giunte conferme o smentite sulla notizia che vorrebbe la 23enne modella danese Laila Hasanovic, origini bosniache e fidanzata di suo figlio Mick, ammessa nel ristretto circolo di parenti e amici autorizzati a vedere Michael.

Una scelta molto ferma della moglie per evitare speculazioni che, in questi dieci anni, purtroppo non sono mancate sulle condizioni e sullo stato di salute dell’ex campione di F1. La compagna di Mick sarebbe divenuta una figura vicina alla famiglia e godrebbe anche della fiducia di Corinna, secondo l’inglese Daily Mail.

Il tributo d’affetto di Stefano Domenicali

Un cerchio ristretto a pochissimi individui che hanno avuto vicino Michael e verso i quali Corinna nutre soprattutto sentimenti positivi e che mettono al riparo Schumacher dai rischi che potrebbero scaturire da una fuga di notizie.

Come sta Schumi? Una domanda che trova declinazioni spesso parziali e ricostruzioni ai limiti del lecito, considerata la richiesta della famiglia. Johnny Herbert, ex pilota e compagno alla Benetton, in un’ intervista con BettingSites.co.uk, ha commentato con queste parole le voci: “Sento solo notizie di seconda mano. Ho sentito dire da gente della F1 che si siede a tavola per cena ma non so se sia vero. Riesco solo a leggere tra le righe”.

“Secondo me, poiché non abbiamo avuto notizie dalla famiglia, ciò dimostra che sfortunatamente e probabilmente Michael si trova nella stessa situazione in cui si trovava subito dopo l’incidente. Non sembra che sia cambiato molto. Suppongo che la famiglia stia aspettando che la scienza trovi qualcosa che, si spera, riporterà indietro il Michael che tutti conoscevamo e per le persone che lo hanno visto solo attraverso le immagini televisive quando era dinamico su una pista da corsa”.

Più di recente si sono espressi Ruben Barrichello e Giancarlo Fisichella, il quale ha risposto rivolgendo un augurio alla famiglia e a Michael, più che fotografando il momento. L’ex pilota di F1, che con Schumacher ha condiviso la pista per anni, in una recente intervista a OCB Scores ripresa dal Daily Mail il 13 marzo 2024 ha usato queste parole: “Non conosco le sue condizioni perché nessuno lo sa, ma gli auguro solo il meglio e spero che possa tornare presto”.

L’affetto, la stima e la riconoscenza albergano in personaggi che non sono tra i pochissimi che possono fargli visita. Herbert non è stato l’unico a intervenire per spegnere un certo clamore. Con l’avvicinamento a quel giorno devastante, anche Stefano Domenicali interrogato sul suo rapporto – intenso e profondissimo – con il grande campione tedesco ha riservato amicizia e vicinanza. Da ex ferrarista, da manager e uomo scuderia ha costruito tanto della sua carriera con Michael accanto.

“Quelli sono episodi che ti cambiano la vita – ha detto l’attuale CEO di Liberty Media all’interno di una lunga intervista su Radio1 –. Dobbiamo stargli vicino per rispetto suo e della famiglia, ma la situazione resta molto complicata a livello umano. Le inchieste che vengono fatte dopo dieci anni hanno un valore relativo. E’ una cosa che non augurerei neanche al mio peggior nemico”.

Il riferimento, in parte polemico, è all’impatto che ha stravolto la vita di Schumacher di cui si è recentemente parlato con nuovi retroscena, ma anche i dettagli sulla salute del 7 volte campione del mondo di F1, 5 con la Ferrari, tenuti segreti da allora, nel pieno rispetto della decisione della moglie Corinna.

La tristezza di Willi Weber

Quel che emerge, a dieci anni dal tragico incidente sulle Alpi francesi, è pure altro. Accumuliamo con estrema attenzione le dichiarazioni, le frasi e anche i silenzi sulle sue condizioni come una scelta. Una volontà che è subita anche da quanti gli sono stati vicini, in passato, e hanno contribuito al suo successo come pilota di F1.

Nel pieno rispetto della decisione di Corinna sul riserbo in merito alla reali condizioni di salute di Schumi rimarcate dall’avvocato di famiglia, proprio in prossimità di questo triste decennale, il media tedesco Express.de ha dedicato una lunga intervista a Willi Weber storico manager di Schumacher che si è lasciato andare alla malinconia e alla tristezza per non potergli fare visita:

“Se penso a Michael adesso, purtroppo non ho più alcuna speranza di rivederlo. Nessuna notizia positiva dopo dieci anni”.

Weber, da quel che ha evidenziato in quest’ultima straziante intervista, non ha rapporti, né frequenta la dimora svizzera di Schumacher, dove vive anche sua moglie Corinna e dove fanno ritorno i figli ormai adulti.

Jean Todt parla dell’amico Schumacher a l’Equipe

Affermazioni dense di amarezza, che arrivano a poca distanza da quanto dichiarato da Jean Todt a L’Equipe. In una lunga intervista rilasciata al quotidiano sportivo francese datata 13 dicembre 2023, pur rispettando il diktat di riservatezza imposto dalla famiglia, Todt ha rilasciato delle dichiarazioni relative alle condizioni attuali di Schumi, a dieci anni da quell’impatto devastante di Meribel il 29 dicembre 2013, che ha condizionato la sua esistenza. E non solamente la sua.

Tra indiscrezioni e presunti errori di quel giorno, attraverso il racconto dei testimoni, e il massimo riserbo sul suo stato di salute rimarcato dalla moglie Corinna e dai figli, il 77enne manager francese ha rotto di nuovo il silenzio sull’amico ed ex pilota della Ferrari.

Todt ha usato queste parole per descrivere il rapporto con l’ex pilota, rispondendo all’intervistatore che gli aveva chiesto se sentiva la mancanza di Schumacher.

“No, non mi manca, ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora. Non mi manca perché lui c’è”.

Una frase che esterna un sentimento profondo, di estrema gratitudine, anche di speranza per quel che è stato, ma pertinente e ancorato a un oggi che risente di altrettanta considerazione e stima nei confronti della famiglia e di Corinna, che si è trincerata dietro a una protezione del marito che le ha imposto interventi misurati, pochi comunicati e qualche intervista che poi ha avuto la sua massima sintesi nel documentario di Netflix.

“Con questo non voglio dire che ora la sua vita non sia cambiata. Non è quello di prima, quello che tutti ricordano in F1. Non è il Michael che tutti conoscevano. Oggi appare diverso, ma è splendidamente sostenuto dalla moglie Corinna e dai suoi figli, che lo assistono in tutto e per tutto ogni giorno”.

Con queste parole Todt ha di fatto confermato quanto aveva dichiarato la moglie dell’ex pilota nel doc diffuso da Netflix, che celebrava la carriera di Schumacher, ma ha anche affermato di essere molto felice di continuare a vedere con lui i Gran Premi in televisione, come quelli della stagione appena conclusa. Il francese ha ribadito anche al quotidiano sportivo francese il 15 dicembre, a pochi giorni dall’anniversario dell’incidente, che le condizioni di Michael sono e rimangono una “faccenda privata”.

Fonte: ANSA

Michael Schumacher e Jean Todt

Le parole dell’avvocato della famiglia

In un’intervista estremamente dettagliata, rilasciata al «Legal Tribune Online» l’avvocato di Schumacher e della sua famiglia, Felix Damm è intervenuto qualche settimana prima di Todt e ha spiegato il perché Corinna e i figli abbiano assunto una posizione così drastica sulla divulgazione di informazioni e aggiornamenti sulle condizioni relative a Schumi:

“E’ una questione di privacy di cui abbiamo discusso molto con la famiglia. Da una parte sarebbe stato corretto dare bollettini sullo stato di salute di Schumacher in quanto personaggio pubblico e amato, ma poi abbiamo pensato che avrebbe avuto poco senso perché poi ci avrebbero chiesto continue notizie a intervalli regolari. E se ci fosse stata qualche fuga di notizie non avremmo potuto tutelarci perché legalmente perché ci saremmo scontrati contro le informazioni date volontariamente”.

L’amore e la stima per il campione ha mosso il pubblico a cercare risposte sulle sue condizioni e a sapere come stia Michael, nonostante la famiglia abbia preso questa decisione. Felix Damm ha deciso di rispondere co, queste parole alle richieste da parte degli estimatori del pilota tedesco:

Capisco i milioni di fans di Schumacher in tutto il mondo che sono sconvolti dal fatto di essere stati lasciati all’oscuro dello stato di salute del loro idolo ma credo anche che la maggior parte di loro possa capire i motivi della scelta della famiglia e rispettare il fatto che l’incidente abbia messo in moto un processo mediatico e non in cui sia necessaria una protezione del privato”.

L’apertura del fratello Ralf

A Bunde, il fratello di Michael ha espresso una parte minima delle emozioni che quanto accaduto ha destato in lui che, pure, ha coltivato la passione per i motori e ha gareggiato in F1. Ralf Schumacher, oggi, vive al confine tra Slovenia e Friuli e si dedica alla sua seconda passione, il vino appunto.

Non cela il suo dolore, la sofferenza e il rispetto che nutre verso la cognata e i nipoti che hanno vissuto e affrontano un quotidiano che non può prescindere da quel che è accaduto quel giorno a suo fratello, Michael Schumacher.

“Purtroppo a volte la vita non è giusta. Dobbiamo accettarlo. Quando vedo i suoi figli Gina Maria e Mick, il mio cuore sorride. Se qualcuno in famiglia cerca il mio consiglio, io sono lì. Ma oramai credo che vadano per la loro strada, sono grandi”, ha dichiarato Ralf.

Le rivelazioni di Roger Benoit

In un’intervista al giornale svizzero Blick, Roger Benoit, giornalista e amico dell’ex pilota della Ferrari ha provato a rispondere a una domanda scomoda sulle reali condizioni in cui versa l’ex campione. La risposta di Benoit è stata evasiva, anche se capace di evocare un indizio ben chiaro nel recente passato della famiglia del 7 volte campione del mondo:

Come sta oggi Schumacher? Non lo so. La risposta a questa domanda è una sola e l’ha data suo figlio Mick nel 2021 in una delle sue rare interviste: ‘Darei qualsiasi cosa per parlare con papà’. Questa frase dice tutto di come sta suo padre da oltre 3500 giorni. È un caso senza speranza”.

Una affermazione forte, comunque. Come è stato quanto mostrato dal doc che Mick, ascrivibile al docufilm andato in onda su Netflix, ha deciso di rendere pubblica. ha ammesso l’impossibilità di parlare, comunicare con suo padre da 10 anni, da quando quell’urto contro una roccia ha cambiato l’esistenza di Schumacher e dei suoi figli. Allora, quando si consumò un autentico dramma e la vita di Michael era appesa a un filo, Gina Maria era appena 16enne.

Oggi, Mick ha tentato di seguire le orme del padre e dello zio, ma non può evidentemente misurarsi con i suoi consigli. E questo è quanto.

Il silenzio di Corinna

La famiglia ha sempre diluito le proprie uscite pubbliche e fornito aggiornamenti molto ridotti, quasi solo attraverso qualche comunicato e il documentario di Netflix che ha riacceso i riflettori su Corinna e su Schumacher:

“Non ho mai dato la colpa a Dio per quello che è successo. Michael mi manca ogni giorno, manca a tutti. È ancora qui, è diverso ma ci dona tutta la sua forza”.

Corinna ha ritirato con la figlia Gina Maria il Premio di Stato dallo Stato della Renania Settentrionale-Vestfalia, durante una cerimonia speciale organizzata per omaggiare il grande campione nel luglio 2022. Allora, emozionata e commossa, è crollata per la prima volta in pubblico.

Sempre implacabile, si è abbandonata alle emozioni e non è riuscita a trattenere le lacrime. Il presidente Hendrik Wüst ha spiegato alla Bild il perché di questo premio e quanto Schumacher abbia cambiato la percezione della F1 in Germania con il suo talento e la sua dedizione allo sport e ai motori. Un impegno totale che questo premio riconosce e valorizza. Parole di stima e affetto che hanno mostrato al grande pubblico un lato nascosto, sicuramente inedito della moglie di Michael.

Fonte: ANSA
Michael Schumacher con sua moglie, Corinna Betsch

Le parole di Eddie Jordan

Prima di Benoit a rompere il silenzio sullo stato di salute in cui versa Schumi è stato in tempi recenti anche un big della F1, Eddie Jordan. “Lui è lì, ma non c’è”, aveva detto Jordan, 74 anni e una vita in Formula 1 e nella scuderia per cui Michael Schumacher ha corso.

Con Jordan era insieme, nel lontano 1991: la squadra irlandese doveva sostituire Bertrand Gachot nel Gp di Spa e scelse proprio il giovane Schumi che già dimostrava quell’aggressività, quella determinazione in gara imparagonabile al resto dei piloti che dominavano quella F1.

Jordan: la fiducia per Mick, la stima per Schumacher

Ora che anche suo figlio è in F1, rinnova la sua fiducia nei riguardi di Mick Schumacher. Nonostante quanto accaduto a causa di un banale incidente che ha segnato un prima e un dopo, nella vita di Michael Schumacher, della sua famiglia.

“Il motivo per cui mi sento molto vicino a lui è perché non è facile sapere che tuo padre non può più far parte della famiglia — ha detto al sito OLBG —, lui è lì ma non c’è”, ha affermato parlando di Mick e riferendosi, inevitabilmente a Michael.

In pochi hanno il privilegio di poter vedere e accedere alla stanza attrezzata, nella sua dimora svizzera, dove Schumacher vive da quel terribile urto durante una discesa a Meribel in una giornata che sarebbe dovuta essere di relax sulla neve: sono trascorsi dieci anni da allora e una sequenza ininterrotta anche di rumors, indiscrezioni sulle terapie, sul suo soggiorno all’istituto Pasteur per delle cure sperimentali con cellule staminali e altre notizie trapelate senza che la famiglia commentasse.

L’amicizia con Flavio Briatore

Oltre a Jordan, è Jean Todt uno dei pochi che ogni tanto ha il permesso di poterlo vedere, di andare a trovarlo, che ha raccontato delle condizioni di Michael in modo molto velato e senza aggiungere dettagli. Anche Elisabetta Gregoraci, ex moglie di Flavio Briatore (amico di Michael, ex manager della Benetton ai tempi d’oro) ha svelato ulteriori particolari durante il suo soggiorno a Cinecittà, nella casa del GF Vip.

Le ultime informazioni, scarne, asciutte su Schumacher arrivarono durante la diretta del Grande Fratello Vip, proprio dall’ex moglie di Briatore.

“Non parla, comunica con gli occhi. Solo tre persone possono andare a trovarlo e io so chi sono”.

Parole pronunciate da Elisabetta Gregoraci, riportate da SportMediaset, sulla situazione che interessa l’ex ferrarista lanciato in F1 proprio dall’ex team manager della Benetton. Un macchinario comandato con il movimento degli occhi è l’unico modo per comunicare e per cercare di capire se sia presente. “Adesso un pochino, ma no”, è la risposta a chi le chiede se riesce a parlare.

Poche frasi, quelle pronunciate all’interno della casa del GF Vip edizione 2020, che hanno nuovamente aperto prospettive e domande sull’ex campione del Mondo. E a pochi giorni di distanza dalle affermazioni del neurologo svizzero Erich Riederer a dichiarare che l’ex pilota di Formula 1 non tornerà mai al pieno delle sue capacità. La testimonianza dello specialista è stata raccolta in un documentario. “Michael Schumacher: Alla ricerca della verità” è il titolo di quanto andato in onda sulla TV francese.

Erich Riederer ha detto: “Penso che sia in uno stato vegetativo irreversibile, è sveglio ma non risponde, respira, il suo cuore batte, può probabilmente mettersi seduto e fare piccoli passi con un aiuto, ma non di più”.

L’amico di sempre, Jean Todt: le visite a Schumi

Tra le persone da sempre accanto a Michael e alla sua famiglia, c’è stato e c’è ancora Jean Todt. Le sue affermazioni raccolte da PA agency avevano riacceso l’attenzione su Schumi, come avviene d’altronde ogni volta che ha modo di esprimersi sull’ex campione. Todt, ex presidente della FIA e amico personale dell’ex pilota, tra i pochi ammessi nella stretta cerchia di amici, aveva confermato nel merito di aver fatto visita all’amico campione una settimana prima del GP del Mugello.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Todt avrebbe dipinto questo quadro: “Ho visto Michael la scorsa settimana, sta lottando. Mio Dio, sappiamo che ha avuto uno sfortunato e bruttissimo incidente sugli sci che gli ha causato un sacco di problemi, ma ha accanto una moglie fantastica, ha i suoi figli, le sue infermiere e possiamo solo augurare il meglio a lui e alla sua famiglia”.

Jean Todt infatti ha voluto riservare un messaggio, per tutti i tifosi della grande gloria tedesca: “Tutto quello che posso fare è stare loro vicino finché non sarò in grado di fare qualcosa e poi lo farò”. Un segnale importante nelle ore che hanno preceduto un appuntamento altrettanto speciale: la Ferrari F2004 guidata da Mick, nell’esibizione programmata sul circuito. Nel nome del padre, più che mai considerati gli incoraggianti risultati da pilota raccolti.

Gli interventi noti dopo l’urto fatale sulle nevi di Meribel

A dieci anni dall’incidente di Méribel sulle Alpi francesi, le condizioni di Schumacher rimangono riservate, private. E lo ribadiamo. Sappiamo che ha affrontato due difficili interventi, che si è svegliato dal coma nel 2014 e vive assistito amorevolmente da professionisti specializzati oltre alla sua famiglia.

Trapela, di tanto in tanto, appena qualche dettaglio, ad opera di quanti nel circus hanno mantenuto un rapporto con il campione del mondo e della Ferrari, e che sono ammessi nella sua dimora svizzera. Pochissime persone: tra queste Jean Todt e l’ex compagno di scuderia, Felipe Massa.

La riservatezza imposta dalla famiglia

La famiglia del pilota tedesco, icona della Formula 1 e della Ferrari, ha imposto il più totale riserbo a tutela della loro privacy e solo di rado ha affidato alla stampa comunicati ufficiali.

“Michael è nelle mani migliori” rese noto Corinna per i 50 anni di Michael nel 2019 e chiese, ancora una volta, che i fan rispettassero la loro vita privata. La stessa Corinna ha affermato come stia “seguendo la volontà di Michael di mantenere essendo lui, da sempre, particolarmente sensibile alla sfera privata. Michael ha fatto tutto per me. Non dimenticherò mai a chi devo essere grata e questo è mio marito”. L’incidente ha causato gravi lesioni cerebrali, per le quali Michael è stato operato due volte che lo hanno costretto a 6 mesi di coma indotto.

Il trasferimento a Parigi di Schumacher per cure sperimentali

Nell’ottobre 2019, l’autorevole giornale francese Le Parisien aveva riferito che l’ex pilota era stato trasferito all’ospedale europeo Georges Pompidou di Parigi, avanzando l’ipotesi che Schumacher fosse stato portato nel famoso nosocomio per un trattamento di cellule staminali.

Inoltre, secondo altre fonti, Schumacher aveva precedentemente effettuato almeno due visite nello stesso centro ospedaliero francese: ipotesi che alimentavano l’idea che Schumi stesse ricevendo un trattamento specifico in cui il Pompidou è all’avanguardia.

Fonte: ANSA

Max Versteppen e Mick Schumacher, figlio maggiore di Michael

Di comunicati, dichiarazioni, interventi se ne contano pochissimi, nel corso di questi dieci anni. La famiglia ha sempre diluito le proprie uscite pubbliche e fornito aggiornamenti molto ridotti, quasi solo attraverso quel documentario, qualche comunicato e alla vigilia di questo triste anniversario da parte del proprio legale. Evidenza che il desiderio che quel che sta affrontando Michael debba rimanere, per dirla come Todt, una “faccenda privata”.

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