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Michael Schumacher, da Stefano Domenicali una carezza e un'amara confessione: "Dobbiamo stargli vicino"

A quasi 10 anni di distanza dal terribile incidente sugli sci di Michael Schumacher, l'attuale gran capo della F1 ed ex team principal Ferrari, Stefano Domenicali ha un pensiero inteso su Schumi e sulle sue condizioni dopo quel maledetto incidente

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Ha condiviso con lui l’ascesa in Ferrari. Ora soffre come tutti nel ricordo di quello che è stato Michael Schumacher e che non è più almeno per quanto riguarda la vita pubblica e il mondo della F1 dal vivo. L’attuale gran capo della Formula 1, al vertice di Liberty Media, Stefano Domenicali non si sottrae ad un pensiero sul grande campione a una settimana dal triste anniversario, il 10° anno, dell’incidente che ha stravolto in negativo la vita di Michael Schumacher e della sua famiglia.

Schumacher: quando Domenicali fermò la rissa di Schumi con Coulthard

Chi non ricorda il famoso botto che fece Michael Schumacher a Spa nel 1998 quando in testa con quasi un giro di vantaggio su tutti, sotto la pioggia, il pilota della Ferrari tamponò la McLaren di David Coulthard durante un doppiaggio. Schumi dovette ritirarsi e conti alla mano quello “zero” gli costò il primo mondiale con la Ferrari che arrivò solo due anni dopo.

Ma tutti ricordano anche la rabbia di Schumacher che una volta sceso dalla sua Ferrari portata ai box su tre ruote (altra scena epica) si diresse verso il box della McLaren per regolare i conti col pilota scozzese reo secondo il tedesco di aver rallentato apposta per farsi centrare e aiutare così il compagno Hakkinen in lotta per il titolo.

In quel frangente acceso e concitato fu proprio un giovanissimo Stefano Domenicali, all’epoca ingegnere di Maranello sotto le dipendenze di Jean Todt a provare in tutti i modi a fermare l’ira funesta di Schumacher.

E c’era sempre Domenicali durante gli anni d’oro del Kaiser che vinceva 5 Mondiali di fila con la Ferrari fino al ritiro, il primo, nel 2006 anno in cui proprio Jean Todt stava progressivamente lasciando a Domenicali il timone della Scuderia Ferrari di cui infatti poi diventerà team principal.

Domenicali, parole commoventi su Schumacher

Con l’avvicinarsi di questa triste ricorrenza, decennale dell’incidente di Meribel, si susseguono le testimonianze, o anche i semplici ricordi di chi il 7 volte campione del mondo l’ha vissuto quando era in attività. Dopo Jean Todt tra i pochi ad avere ancora contatti con la famiglia Schumacher, la moglie Corinna e i figli Mick e Gina Maria. il l’aneddoto di Timo Glock, anche a Stefano Domenicali è stato chiesto un pensiero sul grande campione tedesco.

“Quelli sono episodi che ti cambiano la vita – ha detto l’attuale CEO di Liberty Media all’interno di una lunga intervista su Radio1 in cui tra le altre cose Domenicali ha parlato dell’opportunità di confermare Monza e Imola nel Mondiale di F1 mentre su Schumi è stato commovente – Dobbiamo stargli vicino per rispetto suo e della famiglia, ma la situazione resta molto complicata a livello umano. Le inchieste che vengono fatte dopo dieci anni hanno un valore relativo. E’ una cosa che non augurerei neanche al mio peggior nemico“.

Il riferimento, in parte polemico, è ovviamente al tragico incidente sugli sci sulle Alpi francesi che ha stravolto la vita di Michael Schumacher di cui si è recentemente parlato con nuovi retroscena, ma anche i dettagli sulla salute del 7 volte campione del mondo di F1, 5 con la Ferrari, tenuti segreti da allora, nel pieno rispetto della decisione di Corinna sul riserbo delle condizioni di salute di Schumi rimarcate dall’avvocato di famiglia.

Fonte: ANSA

Domenicali: “Verstappen mi ricorda Schumacher”

Impossibile per Domenicali sottrarsi al consueto paragone tra Schumacher e colui che sta dominando la F1. Se prima il paragone era con Lewis Hamilton, ora c’è Max Verstappen già a quota tre mondiali vinti. L’ex team principal Ferrari se la cava così:

“Questo sport, come anche altri, è sempre stato contraddistinto da cicli vincenti. Per vincere ci deve essere una combinazione perfetta tra una macchina molto forte ed un pilota di altissimo livello. Nel caso di Verstappen abbiamo visto un pilota più maturo nella gestione della gara, non vuole lasciare nulla a nessuno e per questo mi ricorda Michael Schumacher“.

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