Ci sarebbe una ragione perché Michael Schumacher dall’incidente di cinque anni fa non è più potuto apparire in pubblico. Questo, almeno, è quello che sostiene la ‘Bild’ attraverso un’intervista, ripresa dal Corriere dello Sport, a un neurobiologo del Max Plank Institut, Tobias Bonhoffer. “In generale la rottura del tessuto nervoso nel cervello o nel midollo spinale non sono riparabili. Questa è la differenza con tutti gli altri tessuti umani, come per esempio la pelle o il fegato le cui cellule si rigenerano – ha detto il medico -. Nel caso di un serio danneggiamento del cervello, come quello che apparentemente è accaduto a Schumacher, non ci sono sufficienti cellule nervose a disposizione che possano svolgere il lavoro delle altre”.
“Sono ammirato per come la moglie Corinne affronta con responsabilità questa situazione difficile e per il modo in cui non comunica le minime variazioni delle condizioni di salute del marito” ha aggiunto Bonhoffer.
Sempre la Bild ha spiegato che sarebbero circa 10 gli esperti di riabilitazione che aiutano la famiglia Schumacher nell’assistere Michael. Il quotidiano tedesco ha anche svelato un particolare curioso: al sette volte campione del mondo verrebbe fatto ascoltare spesso il rombo del motore della sua vecchia monoposto.
Alcune settimane fa, Jean Todt ha fatto una sorprendente rivelazione sul suo grande amico: “Sono sempre attento quando dico qualcosa. Ma è vero, ho guardato il GP del Brasile in Svizzera con Michael Schumacher“, sono le parole dell’ex team manager della Ferrari, legato da un lungo rapporto di amicizia con il fuoriclasse teutonico, nata proprio negli anni in cui era alla guida della scuderia di Maranello. Dal grave incidente del 2013 a Meribel, Todt è uno dei pochi a cui è permesso visitare regolarmente l’ex pilota tedesco, in riabilitazione dopo l’operazione al cervello.
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