“Non poter portare a casa i tre punti per questi episodi mi crea imbarazzo rispetto alla nostra tifoseria”. E ancora. “Siamo amareggiati o, scusate la parola, incazzati. Chiamiamo le cose col loro nome, l’arbitro ha commesso un errore”. Sono le parole di Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, e di Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina. I due dirigenti si lamentano apertamente degli arbitraggi.
Il Lecce reclama per due rigori probabili, uno netto. Sono entrambi stati ignorati sia dall’arbitro, Luca Pairetto, sia dalla sala Var, diretta da Di Martino. “Il tema centrale di questa partita riguarda due falli di mano evidenti e lampanti in cui il Var non può sbagliare. Erano talmente evidenti che – ha aggiunto Sticchi Damiani – l’arbitro non avrebbe dovuto nemmeno avere bisogno del Var”.
Come detto, polemiche anche a Bologna dove i padroni di casa centrano la prima vittoria in questo campionato. Il gol decisivo di Arnautovic nasce da un cross di Kasius che si era liberato di Martinez Quarta. Secondo la dirigenza viola, però, lo avrebbe fatto con un fallo. Per l’esperto arbitro Orsato e poi anche il Var Maggioni tutto regolare. “L’arbitro ha commesso un errore. La gomitata su Martinez Quarta era fallo. Un errore – ha ripetuto Pradè – come il nostro difensore Igor ha commesso un errore sul gol del pareggio del Bologna”. Il direttore sportivo della Fiorentina ha poi aggiunto: “Tutti sbagliamo, ma basterebbe riconoscerlo. Non essere altezzosi. Stiamo cercando di dialogare con gli arbitri e col designatore, ma vi garantisco che è molto difficile. C’è confusione sul regolamento, su certi episodi, ma nessuno ce li spiega in modo chiaro”.