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Roma, Ranieri e l’eleganza di un amore infinito: l’ultima notte e il tributo dell'Olimpico a Sir Claudio

Roma-Milan del 18/05/2025: "Il bello del calcio" è il tributo dell’Olimpico a Ranieri, allenatore gentile, romano e romanista a cui il destino e la città di Roma regalano una serata indimenticabile

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Roma, Ranieri e l’eleganza di un amore infinito: l’ultima notte e il tributo dell'Olimpico a Sir Claudio Fonte: Goldisegnati

Ogni storia d’amore ha un filo impossibile da spezzare. Un filo capace di resiste al tempo, agli anni, alle delusioni e rinforzarsi nelle rinascite, nelle emozioni più vere. Un filo che prende nuova linfa e si rinsalda nella passione e nell’amore dei suoi protagonisti. È così per Claudio Ranieri e la Roma. Per Claudio Ranieri e la sua gente. Per Claudio Ranieri e i suoi ragazzi. Per Claudio Ranieri e il calcio, che nell’ultima all’Olimpico da allenatore giallorosso non ha mancato di riservargli un abbraccio concesso solo ai più grandi.

E, attenzione, perché per essere grandi e scrivere la storia non è per forza necessario alzare trofei. È sufficiente (si fa per dire) entrare nel cuore della gente. Quello sì, è un requisito imprescindibile e complicato da raggiungere, che spetta solo a chi davvero finisce per lasciare il segno, toccare i cuori e parlare alle menti, meritare gli applausi dal proprio stadio ed emozionare al di là dei colori. Tutto questo è, è stato, e sarà, Claudio Ranieri. Per la Roma. E per il calcio intero.

E, così, nella notte dell’Olimpico, in una sera appena dopo la metà di maggio 2025, il destino ha fatto di quel filo un tributo da brividi, forte come il boato della Sud, che ha accolto il suo condottiero gentile con una coreografia indimenticabile e che gli ha regalato il migliore dei finali. Il 3-1 che mata un Milan a cui in questa stagione sono mancati proprio i valori incarnati alla perfezione da Ranieri è fondamentale per una stagione a cui manca ancora un tassello, ma passa in secondo piano.

I gol di Mancini, la straordinaria punizione di Paredes e la firma dell’ex rossonero Cristante hanno sigillato un risultato che tiene vivo il sogno Champions della Roma e, al contempo, reso ancora più forte un’emozione collettiva liberata definitivamente al triplice fischio. Con il pasillo de honor della squadra, l’omaggio della società che prende le sembianze della Lupa e, poi, le lacrime, le parole, gli applausi, i cori del popolo giallorosso. Del popolo di Claudio Ranieri.

Fonte: Goldisegnati

La splendida punizione di Paredes che indirizza il successo della Roma sul Milan nell’ultima all’Olimpico di Claudio Ranieri

Dal 9 settembre 1990 al 18 maggio 2025. Quasi 35 anni e oltre 1.350 panchine in carriera in giro per il Mondo. Centotrenta (130!) con la Roma. Ma è il modo con cui ha vissuto ogni panchina a rendere eterno Ranieri. Dal primo esordio in giallorosso il 13 settembre 2009, al ritorno l’11 marzo 2019, fino all’ultima chiamata nel novembre 2024, Ranieri non ha mai detto di no. Neanche (e soprattutto) nei momenti più difficili.

È entrato sempre in punta di piedi e con la compostezza di chi sa che l’eleganza non ha bisogno di urla e gesti plateali. Da nonno parsimonioso e comprensivo. Da padre benevolo e severo. Da figlio amorevole, riconoscente e pronto al sacrificio. Ha sfiorato uno scudetto, ha tenuto unito la squadra e la piazza nei periodi bui e, soprattutto, ha trasmesso romanità, umanità, valori, spirito di sacrificio restituendo ogni volta, puntualmente, la Roma a Roma e ai romanisti. Sempre ponendosi con discrezione per lasciare i riflettore agli altri.

“Vi ho chiesto aiuto”, ha ricordato nel discorso rotto dall’emozione rivolto ai tifosi prima di lodare i suoi ragazzi, ricordando che “manca ancora l’ultimo passo da compiere”, prima di concludere da signore, ringraziando lui il popolo che lo stava salutando e omaggiando “la cosa più importante è che voi avete capito che avevamo bisogno del vostro supporto, del vostro amore. Grazie, infinitamente grazie! Grazie!”, ha concluso commuovendo e commuovendosi.

Ma dietro a quelle parole c’era ben di più. C’è l’amore viscerale di un uomo cresciuto tra San Saba e Testaccio, che sotto la pelle e nelle vene ha il giallo e il rosso, e che ha sempre messo la Roma davanti a tutto. “Quando la Roma chiama, io devo dire di sì”, aveva detto nel 2019. E così è stato anche questa volta. La Roma e il destino gli hanno restituito tutto. Tra gli applausi e le lacrime, Ranieri esce da vincitore, unico e inimitabile.

Un saluto? No. Un arrivederci. Perché la Roma non si lascia, si ama in silenzio anche da dietro le quinte. Le istantanee in giallorosso non sono terminate. L’album dei ricordi deve ancora colorarsi di nuovi momenti ed emozioni, da custodire e tramandare. Il filo non si spezza, il bello del calcio fa il suo corso, ti ha reso Re con il piccolo Leicester ai confini dell’Impero Romano e Leggenda a casa tua, tra la tua gente. Così come Amedeo, Attilio, Fulvio, Giacomo, Bruno, Agostino, Giuseppe, Francesco e Daniele, Claudio sei la Roma. Per sempre. Perché l’amore vero, quello che non fa rumore ma sa come lasciare il segno, non conosce mai la fine. Ave a te, Claudio, figlio di Roma!

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