L’ex leggenda della Juventus Gianluigi Buffon, oggi in forza al Parma in Serie B, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport per esprimere un parere sul possibile acquisto da parte dei bianconeri di Angel Di Maria, giocatore che Gigi conosce molto bene avendoci giocato assieme un anno al PSG nel 2018/2019.
Come al solito Buffon è molto diretto nel considerare el Fideo un possibile crack del nostro campionato:
“Di Maria, ad oggi, nella Serie A è come Maradona. Avete capito? Oggi la Serie A è povera tecnicamente, questo senza dubbio. E Angel, di tecnica, ne ha parecchia. Dribbla l’avversario facilmente, è decisivo sotto porta, è grande negli assist, corre per tutto il campo e può giocare in molti ruoli. In poche parole: è un giocatore di calcio. Di Maria ha 34 anni? Se è per questo io ne ho 44 e gioco lo stesso. L’età non è così importante, hanno molta più importanza le motivazioni, la passione che si ha per il proprio lavoro, la determinazione. Nel caso Di Maria decida di trasferirsi in Italia, alla Juventus, vuol dire che è pronto per farlo”.
“Stiamo parlando di un professionista esemplare, oltre che di una bravissima persona, uno che non cede mai niente, uno che lotta non solo in gara ma anche in allenamento. E a questa carica agonistica unisce qualità tecniche sicuramente incredibili. Per un portiere che se lo vede arrivare di fronte c’è solo una soluzione: farsi il segno della croce. Di Maria campione sottovalutato”.
“Di Maria è stato un giocatore che è rimasto sempre all’ombra di altri, certamente più acclamati a livello televisivo e giornalistico, pur avendo le loro stesse caratteristiche e le loro identiche qualità. Quando ero al PSG c’era Neymar, c’era il giovane Mbappé, Verratti, però Angel non era più scarso a nessuno di loro. Al Real Madrid, nel 2014, quando conquistò la Decima, giocava con Benzema, con Cristiano Ronaldo, con Modric, con Kroos. Lui ogni volta un passo indietro, però sapeva giocare come ala, trequartista, persino mezzala. Chiunque lo prenda, e io spero proprio che la Juve lo acquisti, fa un affare. Stiamo parlando di un campione e al calcio servono campioni”.