Maria Sole Ferrieri Caputi, primo arbitro donna nella storia della Serie A, non vede l’ora di iniziare la stagione: “C’è grande orgoglio per questo risultato storico e senso di responsabilità perché per ciò che farò io forse verranno valutate anche le altre. Come mi sto preparando? Con tanto lavoro, sono concentrata al 100 per cento sugli allenamenti. So di essere fortunata, perché i miei sacrifici sono fatti per quello che è da sempre il mio sogno, è qualcosa di entusiasmante e sono davvero felice di spendere energie così”.
I pregiudizi non preoccupano Ferrieri Caputi: “Ci sono stati, soprattutto all’inizio nelle categorie inferiori. Sono stati un limite finché mi ferivano, poi sono riuscita a trasformarli in una risorsa per fare sempre meglio. I calciatori? Più sale il livello di professionismo più tutto viene attenuato, magari un po’ di diffidenza iniziale c’è ma se fischi bene ogni pregiudizio viene abbattuto. Poi è chiaro che le polemiche ci siano sempre, è qualcosa di connaturato con il ruolo dell’arbitro a prescindere dal sesso”.
Infine, l’arbitro svela di non aver mai giocato a calcio: “Sono sempre stata appassionata, da bambina avrei voluto giocare ma i miei genitori non erano favorevoli, era un’altra epoca… Quando ho saputo del corso arbitri l’ho vista subito come un’occasione da cogliere. Il mio punto di riferimento? Carina Vitulano, ha fatto Mondiali e Europei in anni in cui del calcio femminile si parlava poco, lei mi ha mostrato una strada e ho visto che il percorso non era impossibile. Adesso spero di essere io quella che mostra alle altre che si può fare, che si può arrivare ovunque”.