Un punto che forse non serve a nessuno nella sfida al cardiopalma tra Lecce e Venezia. Finisce 1-1 ma restano rimpanti per entrambe. Al Via Del Mare, dopo un primo tempo in cui è prevalsa la paura e con poche occasioni, si accende il fuoco dal 45′ in poi. Al 50′, infatti, passano in vantaggio i lagunari con un cross di Zerbin, da calcio piazzato, deviato in autorete da Gallo. Crescono poi i giallorossi nel corso del match finché non trovano la rete del pareggio al 65′ con Baschirotto: su un calcio d’angolo di Helgason, il difensore dei salentini di testa batte Radu, fino a quel momento perfetto. La squadra di Giampaolo tenta anche l’assalto finale e con N’Dri colpisce un palo all’80’ da posizione ravvicinata. Proprio il portiere rumeno è abile a tenere in vita il Venezia con ripetuti salvataggi nei minuti finali del match. I lagunari restano al penultimo posto, a quota 21. Il Lecce (2 punti nelle ultime sette gare), invece, nonostante la rimonta esce tra bordate di fischi dei tifosi pugliesi delusi e resta al 17° posto a quota 26 punti in Serie A.
Lecce-Venezia, la chiave tattica della gara
Lecce in campo con il solito 4-2-3-1. Giampaolo effettua un solo cambio rispetto all’undici titolare che aveva cominciato la scorsa partita di campionato, persa 0-1 contro la Roma. Nel tridente a supporto di Krstović c’è infatti oggi Morente, con Karlsson che parte invece dalla panchina.
Venezia in campo con il 3-5-2. Sono, invece, diverse le novità per l’undici schierato da Di Francesco. Nicolussi Caviglia rientra dalla squalifica e ritrova ovviamente la titolarità . Nei tre di difesa sono confermati Candé e Idzes, mentre la novità è Marcandalli (visto che Schingtienne è infortunato). Tandem offensivo completamente diverso rispetto al ko contro il Bologna: Yeboah-Gytkjaer titolari.
I giallorossi partono con un ritmo altissimo, grande verticalità nel gioco e pressione sistematica sul portatore di palla del Venezia. Nicolussi Caviglia è marcato strettissimo – a uomo – da Helgason. Il Venezia, invece, resta poco efficace nei duelli fisici, specie quelli aerei ma nel secondo tempo cresce nella costruzione del gioco dal basso e nei contropiede.
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I top e flop del Lecce
- Baschirotto 7.5 In fase offensiva è spesso a saltare nell’area di rigore avversaria fino a che non trova la rete del pareggio al 65′. Non segnava da due anni in Serie A (dal 4 febbraio 2023). Nei minuti finali gioca da attaccante aggiunto e per poco non raggiunge la doppietta.
- Tete Morente 6.5. In fase offensiva è l’uomo in più dei giallorossi: ha completato il maggior numero di dribbling (4) nella gara.
- Helgason 6.5. Assist per Baschirotto al 65′ da calcio d’angolo.
- Krstovic 6.5 In fase offensiva non trova la marcatura ma si rende pericoloso nei movimenti, è abile anche nel portare la marcatura su di sé pur di liberare gli esterni d’attacco.
- N’Dri 6. Entra al 54′. All’80’ colpisce un palo da posizione ravvicinata con un tiro a giro rasoterra di sinistro.
- Gallo 5. Al 50′ tenta di intercettare un pallone, da calcio piazzato, ma con lo stinco lo devìa nella propria porta per tentare l’anticipo in marcatura su Gytkjaer.
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I top e flop del Venezia
- Busio 6.5. Ha creato il maggior numero di occasioni (3) nella partita. Massiccio e tenace nei recuperi a centrocampo.
- Perez 6.5 Una roccia nei duelli: completa il maggior numero di contrasti (29) nella partita e si rende insuperabile a centrocampo.
- Radu 6.5. Salva i lagunari più volte nel finale di gara con delle parate provvidenziali.
- Zerbin 6. Al 50′ crossa perfettamente, da calcio di punizione, verso Gytkjaer e trae in inganno Gallo che fa autorete.
- Candè 5. Al 65′ si fa sorprendere da Baschirotto che di testa lo anticipa e segna la rete del pareggio.
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