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Serie A nel caos, Abodi replica su mosse Governo: la risposta della Lega

Botta e risposta sulla riforma del governo per vigilare sui conti delle società. Il ministro: "Nessun attentato all'autonomia dello sport"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Botta e risposta Malagò-Abodi in merito al decreto legge che il Governo sta confezionando per vigilare sui conti delle società sportive professionistiche. Il numero uno del Coni ha parlato di possibile “figuraccia mondiale”, mentre il ministro ha ribattuto: “I club che non rispettano le regole non possono essere avvantaggiati rispetto a chi lo fa”.

Caos Serie A, Malagò attacca le mosse del Governo: ecco perché

La bozza dell’esecutivo prevede la creazione di un’agenzia governativa per controllare le spese delle società di calcio. Un’eventualità non digerita dal presidente del Coni. In un’intervista a La Repubblica, infatti, Giovanni Malagò è stato piuttosto chiaro: “Si rischia la figuraccia mondiale perché ho seri dubbi che questo discorso possa essere accettato dagli organismi sportivi internazionali. Purtroppo i governi italiani non sono nuovi a situazioni simili”. A La Gazzetta dello Sport ha poi aggiunto di aver appreso della riforma soltanto dalla Figc e dalle agenzie di stampa. “Ritenevo normale che il Comitato olimpico italiano dovesse essere informato direttamente dal Governo di un argomento di una simile portata, invece niente. Non c’è stato rispetto. Se ci avessero interpellato, avremmo fatto notare che non esistono solo le società professionistiche”.

Riforma del governo: la replica del ministro Abodi a Malagò

La replica del ministro per lo Sport Andrea Abodi è arrivata attraverso Radio anch’io sport, su Radio 1. “Ho visto tanta agitazione, ma avrei voluto notare lo stesso fermento quando sono stati stralciati i debiti dei club professionistici di A, B e C per più di 100 milioni soltanto nell’ultimo anno e mezzo, due anni – ha detto il membro dell’esecutivo -. Questo significa che i controlli non hanno fermato alcune realtà. Dunque, Abodi interviene a difesa dell’agenzia governativa di vigilanza e controllo economico finanziario sulle società sportive professionistiche: “Vorrei sapere dov’è l’attentato all’autonomia dello sport”.

In che cosa consiste la riforma e le rassicurazioni di Abodi

Abodi sottolinea che “le istituzioni si sono poste il problema di creare un ente terzo che sia autorevole, mentre la Covisoc è federale. Si tratta di un investimento (2,5 milioni di euro, ndr) in sicurezza e terzietà di cui necessitano principalmente i club che chiedono che tutti rispettino le stesse regole. Non vorrei che i club che pagano tutto vengano considerati di secondo livello rispetto a quelli che non pagano”. Il ministro ricorda che “la norma può essere integrata e arricchita” e che “non andrà in questo Consiglio dei ministri. I soldi che il calcio dà all’erario sono i soldi dei tifosi, non di qualcun altro”.

La risposta della Lega

Dopo la riunione convocata dal presidente Casini, le società, fermo restando l’impegno già manifestato per migliorare la sostenibilità economico-finanziaria e la trasparenza dei controlli, hanno espresso all’unanimità la contrarietà alla proposta di istituire un’agenzia governativa per la vigilanza sulle società sportive professionistiche, rivendicando l’autonomia dell’ordinamento sportivo dalla politica”. E’ questo – apprende l’ANSA – il testo approvato dalla Lega di Serie A sull’autority governativa. “I club hanno ribadito la necessità di procedere verso una piena autonomia della Lega all’interno dell’ordinamento sportivo”.

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