Il calcio italiano continua a vivere un momento no. Dopo il fallimento del Brescia e della Lucchese, arriva oggi l’ufficialità della Spal fuori dalla Serie C. La squadra ferrarese non ha, infatti, allegato alla propria domanda di iscrizione alla prossima stagione i soldi per coprire la fideiussione da 700mila euro e quelli per pagare le due mensilità arretrate ai propri tesserati. Un ammanco da 2 milioni di euro che ha condannato la squadra al fallimento sportivo. Un “doloroso epilogo” che spalanca le porte della C all’Inter U23, ma Joe Tacopina non molla e va all’attacco.
- Spal sportivamente fallita
- L'impegno della società
- L'attacco ai tifosi
- Tacopina resta e riparte dai dilettanti, Inter U23 in Serie C
Spal sportivamente fallita
La Spal è fuori dal calcio professionistico. La situazione era delineata, ma nelle ultime ore è arrivata anche l’ufficialità. Ad annunciare il fallimento sportivo nel giorno più doloroso della squadra fondata nel 1907 è la proprietà, che in una lunga nota ufficiale apparsa sul sito ha scritto: “Con grande rammarico, la proprietà della SPAL comunica ufficialmente che il club non disputerà il prossimo campionato di Serie C 2025-2026. Si tratta di un epilogo doloroso maturato dopo numerosi tentativi di individuare soluzioni concrete che potessero garantire la continuità del progetto sportivo e societario. Purtroppo, le condizioni attuali non lo rendono possibile”.
L’impegno della società
Il comunicato prosegue rivelando l’impegno e degli investimenti della proprietà negli ultimi quattro anni che l’ha vista compiere “significativi sforzi economici, investendo 50 milioni di euro in liquidità reale (12 milioni solo nell’ultima stagione) nel tentativo di rilanciare la Spal, con l’obiettivo di restituire alla città di Ferrara una squadra all’altezza della sua storia e della sua passione. Tuttavia, nonostante l’impegno totale e il coinvolgimento dei soci, i risultati sportivi ottenuti non hanno soddisfatto le aspettative né sono stati proporzionati al livello degli investimenti effettuati”.
L’attacco ai tifosi
Tacopina va poi all’attacco e punta il dito anche contro i tifosi che a fine febbraio avevano aggredito la squadra, facendo a suo dire scappare i possibili nuovi soci: “Inoltre, è diventato sempre più difficile reperire nuovi capitali e attrarre soggetti esterni disposti a sostenere un progetto così impegnativo, nonostante le numerose trattative e gli sforzi per aprirsi a collaborazioni o passaggi di proprietà. Come già accennato, uno dei partner che aveva manifestato l’intenzione di entrare nella compagine societaria con un investimento significativo ha cambiato idea dopo un episodio preoccupante, in cui alcuni ‘tifosi’ hanno aggredito fisicamente e con violenza i giocatori della Spal durante un allenamento, alcuni mesi fa”.
Tacopina resta e riparte dai dilettanti, Inter U23 in Serie C
Infine, la precisazione: “Tuttavia, per essere chiari, la proprietà della Spal resta tale e, nonostante alcune notizie errate e dichiarazioni infondate, non siamo ‘falliti’ e il club non ha presentato istanza di fallimento. Nei prossimi giorni valuteremo le opzioni disponibili, tra cui l’iscrizione del club, di cui siamo ancora pienamente proprietari, a una categoria inferiore”. Con la società di Ferrara esclusa dalla Serie C, si libera il posto che permette all’Inter U23 di iscriversi al campionato 2025-2026.