Virgilio Sport

MotoGP, il ritorno di Luca Marini. "La peggior botta della mia carriera, non la dimenticherò", e fa un annuncio

Luca Marini aggiorna sulle sue condizioni dopo l'incidente durante i test della 8 Ore di Suzuka. Inoltre il pilota Honda spiega nel dettaglio cosa sia successo in pista, e rassicura i tifosi

Pubblicato:

Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Lo scorso 28 maggio Luca Marini è stato vittima di un incidente durante i test per la 8 Ore di Suzuka. Sulla pista giapponese il pilota Honda ha riportato una serie di infortuni che non sono dei semplici ammaccamenti: parliamo infatti di una lussazione dell’anca sinistra, fratture allo sterno e della clavicola sinistra, danni ai legamenti del ginocchio sinistro ed anche uno pneumotorace. Una situazione decisamente complicata per Marini, che ha subito il sinistro in sella alla CBR1000RR-R SP nella seconda giornata di test sul circuito di Suzuka.

Luca Marini e il ritorno in Italia. “Però è ancora dura”

Situazione che ricorda quella di un altro pilota MotoGP costretto suo malgrado ai box da una serie di infortuni (tra cui anch’egli uno pneumtorace) quale è Jorge Martin (finito tra i papabili per correre proprio con Honda il prossimo anno). E alla pari dello spagnolo, anche il pilota di Urbino ha dovuto attendere prima di tornare in patria e proseguire quindi le cure. Ora il rientro in Italia, come ha spiegato lo stesso Marini in una intervista esclusiva rilasciata a Sky Sport durante il fine settimana del GP di Aragon.

“Stamattina ho fatto tutti gli ultimi controlli e le ultime analisi, e mi hanno detto che potevo tornare a casa“, ha rivelato il pilota Honda a Guido Meda, specificando di aver prenotato il primo volo a disposizione per il rientro in Italia.

“Ma è ancora dura”, ha aggiunto. “Diverse cose mi fanno ancora male, è stata una botta grossa, di sicuro la peggiore di tutta la mia carriera, quelle che non ti dimentichi mai”. Marini ha quindi affermato che in Italia dovrà ovviamente fare ulteriori controlli per capire com’è effettivamente la situazione. “Stiamo cercando di fare tutto il possibile per tornare presto”, per poi andare sul dettaglio di un incidente che sostanzialmente resta inedito al grande pubblico per la sua dinamica.

Marini spiega l’incidente che ha subito a Suzuka

Prima però Marini si è soffermato sul problema della sicurezza a Suzuka: “Il circuito diciamo non ha delle vie di fuga adeguate alle moto moderne. Oggi anche le Superbike vanno fortissimo, le gomme che si usano sono molto buone e ti permettono di andare al limite e le vie di fuga diventano non sufficienti, ma è una cosa che si sa”. Suzuka è nota anche per le curve strette, ad alto tasso tecnico e una certa difficoltà nei sorpassi. Ed è stata anche il teatro del tragico incidente di Jules Bianchi, l’ultimo sinistro fatale nella storia odierna della F1.

Tornando al pilota Honda, questa la sua ricostruzione della caduta: “In frenata di curva 1 non mi è entrata la terza, sono rimasto in una intermarcia, come se fossi stato in folle. Non ho fatto in tempo a prendere la frizione in mano che poi mi è entrata di colpo la marcia, la ruota posteriore si è bloccata e mi sono lanciato“. Marini ha spiegato che stava andando parecchio forte, finendo così catapultato contro le protezioni.

Dopo l’impatto ha mantenuto nonostante tutto una certa serenità, “ero sempre consapevole e lucido di quanto fosse successo, ho capito subito la gravità della situazione“, pensando inoltre alla possibilità di tornare in pista una volta ristabilito. E a tal proposito il marchigiano ha affermato di aver avuto dei progressi “incredibili”, circondato dalla famiglia che lo ha aiutato “a stare più sereno” e approfittare di questo periodo per ricaricarsi e “guarire nel miglior modo possibile”, anche se ha ammesso di aver sofferto nel guardare da fuori le prove libere di Aragon (comunque resta sempre in contatto con il team e gli ingegneri).

Ma Marini non correrà comunque alla 8 Ore di Suzuka

Marini tra l’altro dopo tutta questa sventura non avrebbe comunque corso a Suzuka. Dai test ergonomici con la moto (una tipologia che conosce bene perché “è simile a quella che uso per allenarmi”) il pilota italiano ha fatto fatica ad ambientarsi su un mezzo che deve essere usato tra diversi piloti (“È sempre un compromesso”), progettata per accogliere uno come Takumi Takahashi che è alto 1,70 m, mentre Marini tocca 1,85 di altezza.

Motivo per cui Honda punterà al suo posto su Iker Lecuona. Per il pilota di Urbino la trasferta in terra giapponese (una esperienza comunque giudicata “bellissima” nonostante il fattaccio) era utile anche per discutere del rinnovo con la casa giapponese, il cui contratto si concluderà a fine 2025. Ma intanto Marini ha chiuso la sua intervista a Sky facendo un annuncio: “Ci vediamo sicuramente al Mugello”, ovvero la prossima gara in programma della MotoGP, prevista nel fine settimana del 22 giugno. Ovviamente non da pilota schierato, ma dopo lo spavento meglio di niente.

Leggi anche:

IDM Südtirol

ULTIME GALLERY

ULTIME NOTIZIE

SPORTS IN TV
E IN STREAMING

GUIDA TV:
Eventi sportivi in diretta tv oggi

SPORT TREND

Caricamento contenuti...