L’esordio di Marco Zaffaroni in Serie A è da leccarsi i baffi: un punto al Grande Torino e la vittoria dello scontro diretto contro la Cremonese, ma l’ex allenatore del Monza sa che tutto questo non basta: “Recuperermo Lasagna, invece Verdi ha avuto un lieve problema muscolare. I risultati creano autostima, ma non devono indurre alla presunzione: deve esserci la consapevolezza del percorso che dobbiamo fare e delle difficoltà che incontreremo. Deve migliorare la condizione fisica e con essa la qualità delle gioca. Ogni gara insegna qualcosa: conosciamo il valore dell’avversario, che sarà in lotta sino alla fine per vincere il campionato e che tra poco affronterà gli ottavi di Champions League, le nostre armi saranno umiltà e determinazione. Noi andremo a giocarci la partita con le nostre armi e consapevoli della gara che dobbiamo fare, con grande umiltà ma anche con grande determinazione. Se teniamo i piedi per terra e siamo consapevoli delle difficoltà, ci potremo salvare: scommetterei sulla salvezza del Verona”.
Quella scaligera è la tappa per palcoscenico più prestigiosa della sua carriera: “Le dinamiche del calcio sono le stesse, anche in Serie A; questo è un mondo che conosco bene. Il calcio si compone di vari momenti e questi vanno letti, perché i giudizi e i risultati cambiano dall’oggi al domani; ho uno staff di professionisti validi, ognuno ha il proprio compito, stava già lavorando nella maniera giusta”.
Le parole finali sono su qualcuno dei suoi ragazzi: “Henry e Verdi sono concentrati, si sentono parte del gruppo; Lazovic è un giocatore duttile che giostra all’interno e all’esterno del campo, abile sul piano tattico; per Faraoni si avvicina il rientro; Gunter e Hongla sono potenziali titolari; partita dopo partita potrò cambiare qualche cosa nel terzetto difensivo, per il centrocampo dovrò valutare invece le energie nervose”.