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Short track, Sighel dimentica Fontana: "Vinciamo scordando le polemiche"

La staffetta mista ha conquistato a Dresda la prima vittoria in Coppa del Mondo nella storia dello short track.

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Dopo qualche settimana lo short track finalmente fa parlare di sé per il buon comportamento sul ghiaccio: nell’ultima tappa di Coppa del Mondo, disputata lo scorso fine settimana a Dresda, la staffetta mista azzurra ha centrato una storica vittoria e uno degli azzurri emergenti, Pietro Sighel, si è classificato secondo nella gara individuale sui 1500 metri.

Ma tutto questo può bastare per a dimenticare la polemica tra la stella Arianna Fontana e la Federazione? L’intervista ai microfoni di OA Sport, con la quale proprio Sighel fa un bilancio stagionale, lascia intendere di sì, ma è sotto traccia la tensione che permea l’ambiente, anche perché una delle questioni sul banco è il rapporto con alcuni compagni.

Short track, i successi in Coppa del Mondo

Il 23enne trentino Pietro Sighel ha trascinato la staffetta mista (Arianna Sighel, Thomas Nadalini e Arianna Valcepina gli altri componenti) alla prima vittoria in Coppa del Mondo, battendo il rivale sudcoreano e aggiungendo un secondo posto sui 1500 metri (suo migliore risultato individuale, dopo i terzi posti di Montreal e Calgary): “Ci voleva il week-end di Dresda in quest’annata in cui ho avuto alti e bassi; non ho gareggiato sempre nella maniera che desideravo. Ho commesso qualche errore e c’è stata una dose di sfortuna in altrettante”.

L’Italia guarda ai Mondiali, dove nei Paesi Bassi un anno da Sighel vinse tre bronzi: “ll bilancio è positivo: dobbiamo fare bene ai Mondiali di Seul, in programma a marzo, la squadra ha mostrato di poter competere con le avversarie principali”. La squadra azzurra ha raccolto sinora sei podi in Coppa del Mondo, dopo un bottino di un oro, un argento e tre bronzi agli Europei di Danzica.

Sighel: “La polemica tra la Fontana e la Federazione non ci ha distratto”

E’ il ‘concetto’ di squadra a esaltare l’alfiere azzurro: “Noi giovani siamo un gruppo che in particolare si conosce dalle categorie juniores e io ho la fortuna di gareggiare assieme a mia sorella Arianna, a livello emotivo è una carica in più; siamo però ben integrati con i veterani”.

Il gruppo si è compattato di fronte alle polemiche tra Fontana e dirigenti: “E’ una questione tra Arianna e la Federazione, non commento le polemiche sorte; queste non ci hanno condizionato nell’avvicinamento a Dresda e nelle prestazioni. La squadra si è concentrata sulle gare, le chiacchiere sono rimaste fuori dal gruppo”. Una delle principali accuse della Fontana alla Federazione è stata quella di non aver fatto chiarezza su comportamenti scorretti ricevuti da compagni di squadra in allenamento, anche a Pechino 2020.

Chi è Pietro Sighel

Proprio con Arianna Fontana Sighel ha colto l’alloro più importante della carriera, l’argento alle Olimpiadi nella staffetta 2000 m mista: a Pechino c’è stato inoltre il bronzo nella staffetta 5000 m; ricordati i bronzi iridati nei 500 m, nei 1000 m e nella staffetta 5000 m, c’è stato il graffio di Danzica, un oro sui 500 m che non cancella però le amarezze delle cadute nella staffetta 2000 m mista e nella staffetta 5000 m.

Sighel è un cognome importante nel pattinaggio velocità: “Papà Roberto è stato l’esempio, ho iniziato a pattinare da bambino; mi sono formato sia nello short track che nello speed skating, ma il processo di maturazione è differente. Papà ha conquistato medaglie iridate in età matura, nello short track i giovani possono avere obiettivi ambiziosi: per questo i due bronzi ai Mondiali juniores nel 2019 mi hanno convinto a fare lo short track. Il sogno? Vincere a Milano-Cortina: gareggiare in casa in una Olimpiade“.

Short track, Sighel dimentica Fontana: "Vinciamo scordando le polemiche"

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