Non è una posizione facile quella di Giacomo Naldi, nel giro di un paio di mesi si è ritrovato dall’essere membro dello staff di Jannik Sinner fino a diventare il “nemico numero 1” di tanti suoi tifosi. Di mezzo c’è una pomata per curare una piccola ferita al dito e un caso doping che è ben lontano dall’essere risolto.
Naldi: “Dispiaciuto per Jannik”
Giacomo Naldi è tornato a parlare in pubblico in occasione della presentazione del progetto Open Food Factory. Da qualche tempo il fisioterapista non collabora più con Jannik Sinner ma resta il dispiacere per una storia che non è finita nel migliore dei modi: “Io sto bene ma sono dispiaciuto come tutti. Non posso dire altro in questo momento. Spero solo, prima o poi, di poter raccontare anche io cosa è successo per dare un quadro generale, come sa chi ha letto la sentenza”. Parole che lasciano pensare che ci siano ancora questioni irrisolte anche all’intero del team, o almeno da parte di alcuni ex componenti.
Il retroscena su Sinner
Non sempre i fisioterapisti diventano noti volti anche ai tifosi che seguono lo sport, lo è nel caso del tennis e nel caso di Giacomo Naldi che nel corso dell’ultimo anno era diventato un volto familiare per chi segue le partite del numero uno al mondo. Sempre lì nel box a esultare per le imprese di Sinner, ma nonostante l’addio Naldi svela un retroscena che riguarda il campione altoatesino: “Jannik mi ha scritto dopo che è nata mia figlia Letizia. È stato carino come tutto lo staff. Sui social ho ricevuti tanti messaggi di affetto ma anche molte cose non belle ma fa tutto parte del gioco”.
Il ritorno alla Virtus Bologna
Naldi ha cominciato la sua carriera come fisioterapista sportivo nel basket e con la Virtus Bologna con cui ha cominciato a collaborare nel 2022 prima di seguire Sinner: “Dal club bolognese sono stati molto gentili nei miei confronti subito dopo quello che è successo. Mi piacerebbe tornare, ci potrebbe essere anche una possibilità ma dopo essere diventato padre ho deciso di prendermi un po’ di tempo per fare le cose con calma. E ora mi dedico al mio studio”.