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Sinner, Federer duro sul caso doping: “Capisco i dubbi degli altri”. Wilander fa mea culpa su Jannik

Sul caso doping Federer si schiera con i giocatori che chiedono come mai a Sinner sia sempre stato permesso di giocare. Wilander invece esalta Jannik e ammette di averne sottovalutato il talento

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Continua a tenere banco la questione del caso doping di Jannik Sinner, con Roger Federer che ha detto la sua, ammettendo di comprendere come gli altri giocatori possano aver percepito che il n°1 al mondo abbia ricevuto un trattamento di favore dalla giustizia, che gli avrebbe permesso di contrarre a giocare anche quando la situazione non era chiara al 100%. Intanto Mats Wilander esalta l’altoatesino, affermando che forse un po’ tutti ne avevano sottovaluto il talento naturale.

Federer: “Qualcosa che non vogliamo vedere nel nostro sport”

Dopo che Rafael Nadal si era schierato apertamente con Jannik Sinner, oggi anche Roger Federer ha detto la sua sul caso doping. Queste le parole a Today rilasciate dallo Swiss Maestro, che non ha mai nascosto quanto i continui controlli fossero per lui uno degli aspetti più negativi del circuito e del tennis, che potrebbe uscire ovviamente un po’ indebolito da questa storia: “Non è qualcosa che vogliamo vedere nel nostro sport, indipendentemente dal fatto che lui abbia fatto qualcosa o meno, o che lo abbia fatto chiunque altro. È solo rumore che non vogliamo. Capisco che sia una situazione complessa. È l’incubo di ogni atleta avere queste accuse e questi problemi perché compiliamo moduli tutto il giorno, tutti i giorni. Ogni mattina quando ti svegli, pensi: “C’è qualcuno alla porta che viene a mettermi alla prova?”. Quindi è davvero difficile…

Federer: “Perché Sinner ha potuto sempre giocare?”

Federer ha poi detto che, pur essendo convinto dell’innocenza di Sinner, capisce gli altri giocatori che si sono chiesti come mai Jannik abbia potuto continuare a giocare prima della fine del processo, imputando che ciò fosse dovuto al fatto che l’altoatesino sia il n°1 al mondo: “Capisco la frustrazione di molti. Si chiedono: ’È stato trattato come tutti gli altri?’. E penso che sia qui che si riduce tutto. Penso che siamo tutti abbastanza convinti che Jannik non abbia fatto nulla di male, ma l‘incoerenza potenziale è che forse sarebbe dovuto stare fuori mentre non erano sicuri al 100% di cosa stesse succedendo. Penso che questa sia la questione a cui bisogna rispondere”.

Wilander: “Sinner ha più talento di quanto pensassimo”

Durante un’intervista rilasciata a Supertennis, Mats Wilander – sette volte campione slam ed ex n°1 al mondo – ha invece elogiato Jannik, ammettendo che – contrariamente a quanto fatto da lui – Sinner ha continuato a migliroarsi anche quando ha raggiunto l’apice salendo al n°1 del mondo e che forse era stato sottovalutato il talento naturale dell’altoatesino: “Sinner è l’esempio perfetto di quello che il movimento tennistico italiano sta facendo perché ha un ottimo atteggiamento, è un’incredibile lavoratore e sta continuando a migliore e sviluppare il proprio gioco nonostante sia il n°1 al mondo. Continua a crescere, negli ultimi match ha provato più serve&volley, gioca anche le palle corte. Insomma, sta facendo quello che avrei dovuto fare quando sono diventato n°1, ma io mi sono adagiato quando sono arrivato in vetta al ranking e ho pensato ‘ok, sono al top, dove posso andare ora? Be’, solato giù’. Jannik invece ha capito di poter migliorare alcuni aspetti anche da n°1. Credo debba rimanere lì e penso proprio ce la farà perché ha molto più talento naturale di quello che pensavamo”.

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