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Sinner, Panatta e Bertolucci spiegano la vittoria su Djokovic e stroncano Alcaraz: "Gioca a livello Juniores"

Panatta e Bertolucci hanno analizzato la vittoria di Sinner su Djokovic in finale a Shanghai e la sua crescita nell'ultimo anno, per poi fare un confronto con Alcaraz, dal quale si aspettavamo ben di più

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Matteo Morace

Matteo Morace

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E con la vittoria in finale su Novak Djokovic al Masters 1000 di Shanghai, Jannik Sinner è arrivato al settimo titolo stagionale. Numeri pazzeschi, che testimoniano l’enorme crescita avuta dall’altoatesino nell’ultimo anno e che spiegano il suo dominio nel ranking sul rivale generazionale Carlos Alcaraz.

Del successo in finale contro Nole, degli aspetti in cui è migliorato nell’ultimo anno e del confronto con Carlitos – riguardo il quale hanno espresso un po’ di delusione dopo quanto messo in mostra a Pechino – hanno parlato anche Adriano Panatta e Paolo Bertolucci in occasione dell’ultima puntata (Michette e polpette) del podcast La Telefonata da loro condotto.

Sinner trita tutti

La vittoria di oggi domenica 13 ottobre in due set in finale al Masters 1000 di Shanghai, ha visto Jannik Sinner alzare il livello nel secondo parziale, dopo che il primo – ben più combattuto – si era concluso al tie-break. Bravo Nole a reggere il livello del n°1 al mondo per un set, ma di più sembrava proprio non potesse fare, nonostante si stia parlando del tennista dei record per eccellenza.

Della stessa idea sono anche Paolo Bertolucci e Adriano Panatta, che riconoscono nella sorte toccata oggi domenica 13 ottobre a Djokovic, quella che spesso Sinner riserva anche ad avversari meno quotati: “La continuità di Sinner è una roba pazzesca. Tutti i giocatori, anche quelli meno prestigiosi di Djokovic, giocano un set e poi lui li trita. Lui potrebbe fare tranquillamente il macellaio perché fa a pezzi gli avversari, li trita”.

Dove Sinner è migliorato e il confronto con Djokovic

I due ex tennisti hanno poi analizzato dove secondo loro Sinner è principalmente migliorato, ovvero in una caratteristica che da sempre è stata una delle principali proprio di Djokovic, che – non a caso – ha ammesso di rivedersi in Jannik: “Ora si muove 4-5 volte meglio di un anno fa. Ormai i suoi allunghi sono migliori quelli di Djokovic, ribatte delle palle in estensione a un metro dalla linea di fondo”.

Il confronto tra Sinner e Alcaraz

L’unico capace di mettere i bastoni tra le ruote a Sinner in questo 2024 è stato praticamente Carlos Alcaraz, che però – nonostante i tre successi su tre incontro con Jannik in questa stagione – si ritrova alle spalle, e ben distanziato, dell’altoatesino nel ranking.

Un dato che rispecchia la continuità di Sinner e i cali occasionali di cui soffre Alcaraz, che dopo aver vinto in finale contro il n°1 a Pechino ha perso contro Tomas Machac ai quarti di Shanghai, risultato che ha portato Panatta a esprimere un duro giudizio sullo spagnolo: “Mi ha deluso Alcaraz. Credo che l’hanno prossimo devono lavorare molto su Alcaraz per contrastare Sinner”.

Della stessa idea è anche Bertolucci: Ma Alcaraz è così, vince Pechino e perde l’ottavo di finale a Shanghai. È per quello che è numero due con tutti quei punti di distacco. Sinner invece, finale e vittoria. Devono lavorare su Alcaraz mentalmente, gioca ancora troppo a livello juniores“.

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