Un ko che non si aspettava nessuno. Jannik Sinner nel corso degli ultimi due anni ha abituato bene i suoi tifosi, tante vittorie e sconfitte che si potevano contare sulle dita di una mano. Ad Halle contro Bublik è arrivato un passo falso che in pochi si aspettavano e che ora lascia un po’ di preoccupazione.
Le critiche a Sinner
Nelle ultime 24 ore a Jannik Sinner sono arrivate tante critiche, come mai successo forse nelle ultime due stagioni. Il ko ad Halle è sembrato un campanello d’allarme, il numero 1 al mondo ha interrotto la sua striscia di vittoria contro atleti fuori dalla Top 20 ed ha lasciato per strada punti importanti anche in chiave ranking ATP. Ma a preoccupare maggiormente non è forse la sconfitta in sé quanto il fatto che sia arrivata solo pochi giorni dalla finale del Roland Garros con i tre matchpoint sprecati che ancora pesano come un macigno. Per qualcuno le conseguenze psicologiche di quella finale rischiano di rimanere ancora a lungo e con Wimbledon ormai alle porte sale il livello della tensione e della preoccupazione.
I meriti di Bublik
L’analisi della sconfitta di Sinner contro Bublik da parte di Andy Roddick è molto lucida e rende merito anche alla prestazione del giocatore kazako che in bacheca ha anche un trofeo sull’erba tedesca: “Bublik ha giocato una partita perfetta per quasi un’ora ma un match tre su cinque è una cosa diversa, nel corso di due settimane. Sono convinto che Sinner può solo migliorare, soprattutto sotto il punto di vista del movimento. Non penso che quella con Bublik sia una sconfitta scioccante, penso che il kazako possa essere considerato come uno dei migliori 10-15 al mondo. E’ un giocatore che su questa superficie mi piace e sono sicuro che anche Sinner farà dei progressi”.
Le prospettive per Wimbledon
La sconfitta ad Halle non sembra sorprendere più di tanti Andy Roddick, l’ex numero 1 al mondo statunitense fa già la sua previsione in vista di Wimbledon: “Sinner arriva a un Grand Slam su quella che è la superficie che preferisce di meno ed è sempre uno dei tre favoriti. Penso che dobbiamo avere tutte queste conversazioni e queste critiche ma anche con una dose di realtà. L’erba non è la sua superficie preferita, anzi forse è quella che gli piace di meno. Ma insieme ad Alcaraz e Djokovic per me resta uno dei tre favoriti per vincere Wimbledon”.