Se nessuno tra gli addetti ai lavori del tennis internazionale ha dubbi sulle qualità di Jannik Sinner , è ormai chiaro che in Italia gli aspiranti fuoriclasse della racchetta sono due.
All’altoatesino si aggiunge infatti Lorenzo Sonego , protagonista di un’epica battaglia contro Novak Djokovic nella semifinale del Masters 1000 di Roma . Al tennista torinese non è riuscita la terza impresa in due giorni, dopo aver eliminato Dominic Thiem agli ottavi ed Andrej Rublev nei quarti, sempre al termine di tre, combattutissimi set, ma le quasi tre ore di lotta strenua contro il numero uno del mondo valgono un’investitura per un futuro ad altissimo livello.
Poche ore dopo il successo sul russo, nel match posticipato a sabato causa pioggia, Sonego si è infatti arreso solo in tre set a Djokovic con il punteggio di 6-3, 6-7 (5), 6-2 . Il serbo numero uno del mondo affronterà quindi in finale Rafa Nadal , che nella prima semifinale aveva avuto ragione dello statunitense Reilly Opelka .
Sul centrale del Foro Italico si rinnoverà quindi domenica l’eterna sfida tra Nole e Rafa, già di fronte in finale a Roma per cinque volte, con un bilancio di tre successi a due per Nadal, impostosi anche nell’ultima occasione, nel 2019 in tre set per 6-0, 4-6, 6-1.
Sonego, che aveva battuto Djokovic nell’unico precedente disputato, nel 2020 a Vienna, ha fatto tutto ciò che era nelle proprie possibilità, anzi molto di più, lottando con i denti su ogni punto e riuscendo ad allungare il match al terzo quando tutto sembrava perso e dopo aver annullato due match point a Nole.
A decidere il primo set è stato il break realizzato dal serbo nel quarto gioco, che ha permesso poi a Djokovic di chiudere 6-3. Il secondo parziale si è invece sviluppato all’insegna dell’equilibrio, con un Sonego molto concentrato e pulito, ma anche uno Djokovic aggressivo e deciso a chiudere il match il prima possibile, anche per disperdere meno energie possibili in vista della probabile finale.
Sonego riesce ad annullare due palle break nel primo turno di battuta, addirittura tre in quello successivo e due nel terzo turno del set. Djokovic lavora ai fianchi l’avversario, che vacilla, ma non crolla. Anzi, la generosità di Lorenzo scatena l’entusiasmo dei tifosi che provano a spingere il proprio beniamino verso l’impresa di allungare il match al terzo set.
La svolta arriva al decimo gioco : Sonego, in trance agonistica, riesce a conquistarsi due palle break, che equivalgono ad altrettanti set points. Djokovic riesce a salvarsi per poi approfittare dell’inevitabile contraccolpo psicologico del più giovane e inesperto avversario, che cede il servizio.
Il serbo si guadagna quindi la possibilità di servire per il match, ma qui accade l’incredibile .
Sonego getta davvero il cuore oltre l’ostacolo e la stanchezza andando subito sullo 0-30. Djokovic risale e si guadagna due match point, sprecandoli. Qui inizia il cortocircuito del serbo, che concede una prima palla break e poi perde inaspettatamente il servizio e pure il tie break, che va a Sonego per 7-5.
Tutto clamorosamente riaperto e davanti a Sonego si spalanca qualcosa di quasi miracoloso quando, nel primo game del terzo set, Djokovic è ancora in panne e va sotto 0-40. Lorenzo vede la storia passare vicino a sé, ma non riesce nel miracolo e qui gira il resto del match: Nole tiene il servizio per poi piazzare il break nel quarto gioco e tenere il successivo turno di battuta.
Sotto 4-1 dopo le due battaglie di poche ore prima anche per un leone come Sonego diventa impossibile risalire la china. Finisce 6-2, ma gli applausi del Centrale sono tutti per l’italiano.