Mentre il mondo trattiene il fiato per la leggera flessione nel numero di contagi da Coronavirus, nella speranza che si sia arrivati al plateau e che il picco legato alla variante Omicron sia stato raggiunto, lo sport sembra aver scollinato il momento più difficile, vissuto a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del nuovo anno.
Il calcio italiano, in particolare, pare avere svoltato grazie all’introduzione del nuovo protocollo che ha fissato al 35% il numero massimo di elementi positivi all’interno del gruppo squadra per fare disputare le partite, oltre che grazie al provvedimento che ha ridotto a 5000 spettatori la capienza degli stadi fino alla fine di gennaio.
Coronavirus, possibile ritorno al 100% della capienza degli stadi in primavera
Quest’ultimo provvedimento, accettato a malincuore dalle società come soluzione necessaria per evitare il ritorno alle porte chiuse, non dovrebbe essere prolungato alla ripresa del campionato prevista per il weekend del 5-6 febbraio, in quello che sarà il fine settimana della sfida-scudetto tra Inter e Milan, per la quale si punta almeno ad ritorno al 50% della capienza.
Intervistato da “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha fatto il punto della situazione, anticipando anche le intenzioni del Governo in vista della seconda parte della stagione e della fine dell’inverno:
“L’abbassamento della capienza a 5000 spettatori è stata una scelta della Lega che noi abbiamo condiviso, ma l’obiettivo non può essere che quello di tornare in presenza al 100% in primavera. Vorrebbe dire che siamo arrivati ad una fase endemica del virus e quindi ad una convivenza con lo stesso. Mi sembra un obiettivo raggiungibile, perché al 6 febbraio mancano ancora 20 giorni e con 500mila dosi al giorno di vaccino vuol dire avere circa 37 milioni di persone con la terza dose. Ovviamente, però, dobbiamo osservare i dati. Questa pandemia ci ha abituati a continui cambi di scenari”.
Stadi e Coronavirus, possibile “corsia privilegiata” per i vaccinati
La svolta più importante nei piani del Governo potrebbe però essere quella di riservare una corsia privilegiata agli spettatori che hanno già completato l’iter vaccinale.
Costa apre alla possibile introduzione di “privilegi” speciali, per poi soffermarsi sul delicato tema dell’obbligo vaccinale per gli atleti:
“Dobbiamo premiare chi decide di vaccinarsi, i cittadini che sono stati più disponibili e responsabili. Obbligo vaccinale agli atleti? Oggi gli atleti possono praticare attività solo se vaccinati o se sono guariti dal Covid. E siamo già in questa fattispecie. Oggi il messaggio che dobbiamo continuare a lanciare con estrema chiarezza è che dobbiamo continuare a vaccinarci, sono contrario a deroghe”.
Coronavirus, Costa elogia il calcio italiano: “C’è stata piena collaborazione”
Infine, una battuta sul nuovo protocollo adottato dal calcio italiano e sul tema-ristori:
“Il nuovo protocollo Covid è un fatto assolutamente positivo, frutto di un percorso condiviso con Regioni, Lega, Ministero della Salute e Governo. C’era bisogno di dare chiarezza ed è successo. Il mondo del calcio è un comparto economico che ha sofferto moltissimo, ma aabbiamo avuto grande collaborazione nell’accettare regole che hanno reso difficile la prosecuzione dell’attività e messo in grande difficoltà le società sportive”.
“I ristori? C’è bisogno di sostegno anche a questo settore e a questo comparto”.