Dopo l’emorragia cerebrale, causata dalla rottura di un aneurisma come confermato da un comunicato stampa dell’ospedale di Alessandria dove è ricoverato dal 23 aprile scorso, Stefano Tacconi continua a lottare.
Come ha riferito suo figlio Andrea, si trova in coma farmacologico: è consapevole, egli stesso, che questi giorni saranno decisivi per comprendere la reale portata e le conseguenze di questo grave malore che ha colpito l’ex portiere della Juventus e della Nazionale. Un uomo sopra le righe, un personaggio che non ha mai avuto il timore di esporsi in ogni modo lo ritenesse opportuno.
- Stefano Tacconi: aggiornamento sulle sue condizioni
- L'aneurisma e il coma farmacologico
- Che cosa fa oggi Stefano Tacconi
- La Juve per l'ex portiere: un vero tifoso
Stefano Tacconi: aggiornamento sulle sue condizioni
“Giorno dopo giorno ci sono piccoli miglioramenti anche se i medici hanno detto che questi sono i giorni più delicati. Continuiamo ad essere uniti, per lui”, ha scritto nelle stories di Instagram Andrea stamani, 26 aprile.
Un aggiornamento succinto e forse addirittura essenziale rispetto ai contenuti della nota con il quadro delineato da Andrea Barbanera, il medico che sta seguendo Tacconi, e dell’intervista rilasciata al Corriere della sera, in cui ha fatto il punto sulle condizioni in cui versa suo padre, 64 anni.
Andrea Tacconi ha tenuto, nei diversi interventi televisivi a Rai Sport ospite di Calcio Totale, ad adottare un cauto ottimismo nel descrivere lo stato di salute in cui versa suo padre. “Muove gli occhi e un po’ gli arti”, aveva spiegato ilfiglio maggiore dell’ex portiere.
L’aneurisma e il coma farmacologico
Si sta riprendendo da un intervento chirurgico che lo ha aiutato a superare quell’emorragia cerebrale, ora è tempo di attese che stanno franando sulla famiglia di Tacconi, sui suoi quattro figli che segue e adora come ha ribadito Andrea, il quale lavora con suo padre dopo aver abbandonato il mondo del calcio.
Che cosa fa oggi Stefano Tacconi
Padre e figlio hanno una cantina vinicola e collaborano con chi produce Nebbiolo, Barbera e Arneis, vini di estrema qualità prodotti in quella zona e che mettono sotto la loro etichetta, Junic.
La Juve per l’ex portiere: un vero tifoso
L’affetto che i tifosi hanno dimostrato nei suoi confronti è intatto e, dalla notizia del suo ricovero del 23 aprile scorso, hanno voluto inviare messaggi di incoraggiamento e sostegno per Stefano Tacconi che, con il pallone, ha avuto un rapporto complicato nel poi che, nel suo caso, ha significato anche l’incontro con la politica e la carriera da imprenditore vinicolo.
“Segue la Juve, è un tifoso accanito ma si è allontanato da quell’ambiente. Lui è una persona molto schietta, sincera e diretta e in certi contesti questo non va bene. Sostiene che i soldi, nel calcio, hanno rovinato tutto. Si sono persi certi valori, non ci sono più i campioni veri”, ha detto al Corsera per spiegare il suo allontanamento dal mondo del pallone.
Un addio che non è mai stato definito, ma che sarebbe stato dettato dalla sua stessa volontà di non adeguarsi a certi meccanismi in un calcio che non ha più nulla di quello di Tacconi, Platini o Maradona.