“Non ho mai fatto un commento su una sentenza provvisoria o definitiva su un atleta perché sarei poco istituzionale e poco serio, perché si mischiano confitti di competenze completamente diversi”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a chi gli chiedeva un commento sulla sentenza del Tas che ha squalificato per 10 mesi Sara Errani, coinvolta in un caso di doping.
“Io non posso giudicare, perché farei un torto al mio ruolo, verrei meno a un impegno preciso che ho con tutte le persone con cui devo interfacciarmi e soprattutto perché devo raccontare che il comitato olimpico non c’entra niente, è solo spettatore interessato. Fino a qualche anno fa il nostro Paese non aveva questa formidabile credibilità” in materia di doping – osserva Malagò – ma è “innegabile che da noi il tema è preso molto seriamente, molti Paesi guardano a noi come modello: questo può rattristare perché non è qualcosa di cui vantarsi, ma nessuno può dire che l’Italia non è in primissima linea nella lotta al doping”, sono le parole riportate dall’Ansa.
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